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Coronavirus nel Messinese: dopo la festa... la stangata

L'evento di Nicosia (Enna) è ritenuto la causa che ha scatenato il focolaio di Capizzi. Il reato ipotizzato è quello di epidemia colposa

Focolaio Covid nel Messinese dopo una festa di compleanno: scattano le perquisizioni. I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Nicosia hanno eseguito una serie di perquisizioni nell’ambito di una indagine sul focolaio di contagi tra i cittadini del Comune di Capizzi. Al centro dell’inchiesta, diretta dal procuratore di Enna, Massimo Palmeri, è la festa svoltasi a ridosso deI Natale in un locale di Nicosia (Enna), con la partecipazione di un alto numero di invitati, in prevalenza giovani, tutti provenienti dal paese messinese. Le perquisizioni domiciliari, così come tutti gli accertamenti in corso, sono avvenute con il supporto di personale specializzato dell’Azienda sanitaria provinciale di Enna - Distretto di Nicosia. L’obiettivo degli inquirenti è quello di accertare se il boom di contagi registrato nella piccola cittadina messinese, poi divenuta zona rossa, e nei comuni limitrofi, sia stato effettivamente causato da comportamenti che, in violazione delle norme in vigore, hanno determinato una improvvisa crescita dei contagi tra gli abitanti della zona, come accertato dall’Azienda sanitaria. Il reato ipotizzato è quello di epidemia colposa. Curato l’iter di sanificazione di tutto il materiale sottoposto a sequestro, tra cui diversi smartphone e apparati informatici, in modo da consentirne il successivo esame in piena sicurezza. (AGI)

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