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Messina, artigiani al lavoro ma consegna a casa

Resteranno aperti gli esercizi che vendono cibo per gli animali. Attività sportiva in zona. Aperte poste, banche, caf. Via libera alle baby sitter

Tutti in coda a Messina non solo di fronte a tabacchi e uffici postali, ma anche all’ingresso dei supermercati

Non mancano le curiosità e per certi versi le “scappatoie” per rendere meno stringente l’ordinanza di zona rossa di Messina. Partiamo da qualche chiarimento. Per esempio molti si sono domandati come potranno nutrire i loro animali domestici visto che i negozi del genere sembrerebbero chiusi. In realtà, gli esercizi che vendono alimenti per animali possono rimanere aperti dalle 8 alle 20, perché sono assimilati a quelli di genere alimentari. Capitolo artigiani. Devono rimanere chiusi al pubblico, ma possono lavorare nel loro laboratorio. Quindi orafi, sarti, calzolai, tappezzieri, ebanisti, possono continuare la loro attività a saracinesca abbassata, ma non possono consegnare o vendere la merce. La via d’uscita? la consegna a domicilio, come se le scarpe risuolate fossero una pizza. Può essere un modo per ridurre l’azzeramento del fatturato e per venire incontro al cliente che ha più bisogno. Possono lavorare anche le babysitter, almeno quelle, per così dire in regola. Per lavoro, infatti, sono consentiti gli spostamenti in città. Restano aperte le banche, i servizi finanziari, le assicurazioni, i Caf e i patronati. Ma anche le poste, davanti alle quali in questi giorni si sono allungate le file all’esterno. Per questi assembramenti in strada il sindaco punta ad una soluzione concordata con la direzione provinciale, magari rafforzando il servizio di appuntamento. Va ricordato che ci si può muovere all’interno e all’esterno del comune solo, con autocertificazione, per motivi di salute, necessità e lavoro. L’attività motoria è consentita nei pressi dell’abitazione. Quella sportiva, invece, solo per atleti di rilievo nazionale a prescindere dall’età. Chiusi gli impianti sportivi, ma le società possono chiedere i permessi per i loro atleti “nazionali”.

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