«Mi trovo costretto a precisare che le vicende giudiziarie apparse stamani sulla stampa e che mi accostano a presunti brogli elettorali non sono vere e non riguardano la mia persona. Fatti, tra l’altro, che non sono connessi all’interrogatorio che ho sostenuto lo scorso 29 dicembre in Procura, che riguardava una nomina fatta da me all’Amam per una presunta violazione della parità di genere. E' grave che questo episodio venga accostato a brogli elettorali avvenuti durante le ultime elezioni regionali». Lo dice il sindaco di Messina, Cateno De Luca.
Sulla vicenda fa alcune precisazioni anche l’avvocato Carlo Taormina legale di De Luca che spiega: «Il sindaco è accusato solo di aver, il 27 luglio 2018, scelto i componenti del consiglio di amministrazione dell’Amam senza rispettare il principio delle "quote rosa" per il quale era necessario nominare almeno una donna, in particolare nominando un componente in sostituzione di un componente di genere femminile individuato nel rispetto del principio della parità di genere e cioè dell’architetta Bonasera. La documentazione prodotta ed acquisita dalla magistratura inquirente ha dimostrato che l'architetta Bonasera aveva presentato domanda solo l’anno successivo, quando fu effettivamente nominata dal sindaco nel nuovo consiglio di amministrazione Amam, ricostituitosi dopo il suo scioglimento. La diversa opinione della procura di Messina è stata determinata dalla falsificazione di un atto pubblico».
Caricamento commenti
Commenta la notizia