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Droga e corse di cavalli a Messina, scarcerato anche Giuseppe Irrera

Era ritenuto dagli inquirenti il boss reggente del clan Galli di Giostra, il tribunale ha accolto l’istanza del difensore, l’avvocato Salvatore Silvestro

Il Tribunale del riesame di Messina ha rimesso in libertà Giuseppe Irrera, ritenuto dagli inquirenti il boss reggente del clan Galli di Giostra e arrestato di recente nell’operazione "Cesare" dai carabinieri per associazione mafiosa, estorsioni e corse clandestine di cavalli.

Il tribunale ha accolto l’istanza del difensore, l’avvocato Salvatore Silvestro. Dopo le prime otto scarcerazioni con il Tribunale del riesame che ha rimesso in libertà Grazia Maria Munnia, Carlo, Alessio e Roberto Palermo, Natale Rigano, Giuseppe Longo, Giuseppe Galli e Giuseppa Leonardi, oltre a Irrera tornano in libertà anche altri due arrestati nell’operazione Cesare Francesco Vento e Salvatore Vecchio e nei giorni scorsi altre otto persone erano state scarcerate. Contro Irrera c'erano anche le intercettazioni telefoniche in carcere tra lui e il suocero, il boss storico del clan Giostra Luigi Galli.

L’accusa contestava ad Irrera anche la titolarità reale di una enoteca in centro a Messina e ai soci soltanto quella fittizia delle quote. Anche per questa parte l’ordinanza è caduta. I difensori dei commercianti, gli avvocati Alessandro Billè e Nino De Francesco, avevano documentato all’autorità giudiziaria che «lungi dall’avere mai ceduto l’azienda a terzi i noti commercianti sono sempre stati proprietari delle quote sociali, oltre che direttamente impegnati nella gestione, con l’impiego a proprio rischio di risorse personali». Fin dal 2000, sostiene inoltre l’avvocato Billè: «L'azienda, tra l’altro, è sempre rimasta saldamente nelle mani del fondatore» e «soltanto concessa in affitto a società partecipate dai figli o comunque da propri stretti congiunti nel corso degli anni. L’auspicio dell’azienda pertanto adesso è solo quello di tornare alla normalità e riprendere l’attività dell’enoteca in prossimità delle vacanze Natalizie, occasione propizia per rilanciarsi in un momento già difficoltoso per gli esercizi commerciali in genere, in questo caso aggravato dal coinvolgimento inaspettato nella recente vicenda giudiziaria».

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