Non si arrendono alla didattica a distanza completa i presidi delle scuole superiori di Messina. Per questo, fiduciosi di un cambio di rotta da parte dei vertici regionali, hanno preparato una serie di proposte confrontandosi a Palazzo Zanca nel primo giorno in cui tutti gli studenti sono rimasti a casa a fare lezione. Nelle ore di punta, molte meno auto in città. Ieri mattina, i bus hanno viaggiato senza affollamento e, d'altro canto, era quello che i Governi, quello regionale e quello nazionale, volevano ottenere. Rendere meno “rischiosi” i trasporti pubblici, non facendoli usare alla principale categoria di utenti, gli studenti che vanno a scuola e che non hanno molte altre alternative. E così è stato.
La punta massima di affollamento registrata ieri mattina è stata di 48 persone su una corsa fra le 7 e le 8 del tram, che ha una capienza massima di 150 persone. Adesso, il cityway e i bus sono più sicuri, ma a farne le spese sono le scuole. È questo un po' quello che è emerso, nell'off record della riunione di ieri, convocata, in tempi non sospetti, dall'assessore comunale alla Pubblica istruzione Laura Tringali. Infatti, i dirigenti scolastici sono stati chiamati a Palazzo Zanca per parlare di come ottimizzare il trasporto in vista dell'entrata in vigore dell'ordinanza del sindaco De Luca che dal 2 novembre avrebbe voluto che gli studenti del secondo ciclo iniziassero, tutti in presenza, a far lezione dalle 10.
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