Il tanto discusso gazebo “Miscela d'Oro” di piazza Cairoli dovrà cambiare forma. La firma sulla determina di ieri è del dirigente Antonio Cardia, che dispone la demolizione (perlomeno parziale) delle opere realizzate sul suolo pubblico. Quelle stesse strutture che, una volta realizzate, generarono un ampio dibattito tra favorevoli e contrari, tra chi gradiva la creatività estetica e chi la reputava eccessivamente d'impatto rispetto al contesto.
Ma il motivo che ha portato all'ordinanza-diffida non è legato all'approccio stilistico bensì, come spiegato dagli uffici di Palazzo Zanca, da presunte difformità rispetto al progetto originario. Nello specifico i tecnici comunali, della Soprintendenza e gli ispettori della polizia municipale, nella relazione tecnica redatta il 15 giugno scorso, hanno rilevato «lievi variazioni dimensionali su misure e quote; presenza di pareti verticali fisse, contrariamente a quanto descritto nella relazione tecnica del 15 luglio 2019, che prevedeva un gazebo con tre lati completamente aperti e la chiusa solo “in particolari periodi con condizioni climatiche avverse, con vetrate trasparenti, poste su binari scorrevoli e amovibili”; nuova esecuzione della linea del percorso per gli ipovedenti».
Rilievi portati a conoscenza della ditta intestataria, la quale avanzò richiesta di accertamento di conformità, in confronto al quale però la Soprintendenza rispose con parere negativo al mantenimento dell'opera , ordinando «il ripristino del manufatto allo stato originario autorizzato».
Cardia nell'atto spiega che «l'ordine di demolizione è atto dovuto in presenza di opere realizzate in assenza del titolo abilitativo» e specificando che l'occupazione dell'area pubblica sarebbe stata realizzata in violazione dell'articolo 35 D.P.R. 380/2001. Entro novanta giorni dalla notifica, dunque, l'attività commerciale dovrà provvedere al ripristino del manufatto allo stato originario del progetto autorizzato, con l'avvertenza che in caso di inottemperanza si procederà d'ufficio.
Al contesto prevista una sanzione amministrativa di 20 mila euro. Contro il provvedimento è ammesso ricorso entro 60 giorni al Tar o in via alternativa al Presidente della Regione entro 120 giorni. Con tutta probabilità, la Miscela d'Oro procederà. Sull'argomento è intervenuto il consigliere comunale Giuseppe Schepis: «Questa è la dimostrazione lapalissiana che è necessaria l'armonia burocratica tra la pubblica amministrazione e i cittadini. Il tanto discusso gazebo permanente è stato riconosciuto difforme rispetto alla progettazione iniziale, adesso mi piacerebbe capire se questa spiacevole situazione, per la quale presumo inizierà un contenzioso con il Comune, cristalizzata da questa ordinanza-diffida, poteva essere preventivamente evitate senza ulteriori conseguenze».
Caricamento commenti
Commenta la notizia