Condanne per oltre 90 anni di reclusione sono state chieste dall’accusa nel processo scaturito dall’operazione antidroga «Festa in maschera» scattata lo scorso febbraio a Messina. Le richieste sono state formulate dai pubblici ministeri Roberto Conte e Antonella Fradà nei confronti delle nove persone che hanno scelto il rito abbreviato nell’ambito dell’udienza preliminare presieduta dal gup Fabio Pagana. Con l’operazione la Direzione distrettuale antimafia di Messina e la Guardia di finanza hanno puntato i riflettori su un gruppo che spacciava droga e che aveva base operativa nel quartiere di Giostra.
I pubblici ministeri hanno chiesto condanne che vanno dai 22 anni fino a 3 anni. La pena più alta, 22 anni, è stata chiesta per Gaetano Mauro, chiesti inoltre 10 anni e 4 mesi per Giacomo Lo Presti, 10 anni per Domenico Sottile, 8 anni e 4 mesi per Alessio Papale, 7 anni e 6 mesi per Giacomo Russo, 10 anni e 6 mesi per Carlo Ardizzone.
Chiesti, infine, 11 anni e 8 mesi per Domenico Batessa e 3 anni e seimila euro di multa per Luca Di Silvestro. Procedono invece con il rito ordinario Giusi Stracuzzi, Orazio Margurio e Antonio Gullì. La parola è quindi passato ai difensori gli avvocati Salvatore Silvestro, Carolina Stroscio, Daniela Garufi, Katia Veneziani, Alessandro Trovato e Giuseppe Bonavita.Nella prossima udienza prevista la sentenza.
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