Se buona parte dei comprensivi (elementari e medie) di Messina sfrutterà l’opzione referendum, iniziando l’anno scolastico il 24 settembre, come concesso dalla Regione in particolar modo alle scuole sede di seggio, gli istituti superiori presentano invece un fronte molto più frastagliato.
Qualcuno riuscirà ad aprire i portoni lunedì prossimo, ma il resto preferisce o è costretto a rinviare di qualche giorno. Tutti, nessuno escluso, invece, partiranno a scartamento ridotto, con ingressi scaglionati degli studenti almeno per la prima settimana. Tutte le scuole, quelle senza grandi problemi di aule e quelle che invece cercano ancora spazi, vogliono prendere bene la mira con le norme anti-Covid. Altro comune denominatore, l’assenza dei banchi monoposto su cui tutti contavano e che invece arriveranno, per le superiori, a fine ottobre.
A partire il 14 settembre, sono, per esempio i due licei classici. Al La Farina, come al Basile che risponde alla medesima dirigenza (Caterina Celesti) andranno in aula solo le prime classi. Martedì entreranno anche i ragazzi del secondo anno. Al La Farina c’è un esubero di circa 30 alunni, almeno finché non arriveranno i banchi e la Città metropolitana non avrà finito i lavori mettendo a disposizione così altre 3 aule. «Al Maurolico – spiega la dirigente Giovanna De Francesco – lunedì ci saranno solo le classi prime per una giusta accoglienza. Da martedì un unico turno con un gruppo in entrata alle 8 ed un gruppo alle 9; da mercoledì tutte le classi con orari 8-11 e 11,30-14,30».
Al liceo scientifico Archimede la dirigente Laura Cappuccio farà entrare lunedì solo la prima liceo, martedì solo la seconda, mercoledì solo la terza, e così via sino a venerdì. Con i lavori e qualche adattamento dalle 30 aule attuali pienamente disponibili si dovrebbe arrivare a quota 50. Stesso schema di ingresso diviso per anno e per giorno anche per il liceo Ainis. I lavori sono cominciati ieri e faranno guadagnare aule più grandi alla scuola del preside Elio Parisi. Anche all’Antonello, guidato dalla dirigente e assessore comunale Laura Tringali, i ragazzi torneranno lunedì, ma divisi in due gruppi che faranno lezioni separate di tre ore ciascuno. Ma, con la compressione degli spazi, mancano laboratori e quindi è scattata la richiesta di aule al vicino Majorana.
Chi invece è costretto a turni pomeridiani è il Minutoli-Quasimodo-Cuppari. Il preside La Tona, in attesa dei banchi lunedì farà “esordire” le prime, poi solo le secondo e via via le altre. Ma dalla successiva settimana le classi saranno divise fra mattina e pomeriggio con alternanza sino al 2 ottobre. Allo Jaci, della preside Maria Rosaria Sgrò, lunedì si comincia solo con le prime che, in alcuni casi, saranno sdoppiate in due aule. Senza banchi monoposto, però, non si risolve il problema del distanziamento.
Poi ci sono le scuole che non apriranno il 14. Per esempio il liceo Bisazza ha deciso ieri di avviare l’anno sempre con lo schema solo le “classi” dello stesso anno, per ogni giorno della prima settimana, ma a partire dal 21 settembre. Orario ridotto a tre ore. «Mi mancano 150 banchi – dice la preside Giovanna Messina – sto comprando sedie con la ribaltina che possono essere eventualmente riutilizzate, in un secondo momento».
Chi sicuramente partirà il 24 è il Nautico Caio Duilio. Ai via i lavori per sistemare i banchi e gli studenti faranno scuola fra una decina di giorni parte in presenza e parte con la didattica a distanza. Alla scuola però mancano sempre una trentina di aule. La vicenda del Caio Duilio (preside Maria Schirò) è strettamente connessa a quella del vicino Verona Trento. Anche il Tecnico-Industriale partirà il 24 perché le 18 aule del proprio istituto prestate al Nautico, non sono state ancora restituite. In più mancano alcuni docenti di diritto e i banchi monoposto non si sono visti. Resta in attesa degli sviluppi la preside Simonetta Di Prima che ha preferito posticipare l’avvio.
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