Nel loro futuro c'è la missione di sanare la pecca più grande del servizio pubblico di igiene: lo spazzamento di Messina. A fine mese, 33 giovani diventeranno, per un anno, dipendenti di Messina Servizi. Si aggiungeranno ai 90 già all'opera da qualche settimana nelle zone del porta a porta. In via Salandra, venerdì, hanno svolto la prova pratica, il penultimo step prima della firma del contratto. A inizio della settimana entrante si sottoporranno alle visite mediche e poi saranno mandati in strada. A loro il compito di coprire un clamoroso storico buco del servizio. Lo spazzamento, infatti, nonostante sia inserito nei contratti di servizio (parliamo di diversi milioni di euro) che legano il Comune alle varie società che si sono susseguite nella gestione dell'ambito rifiuti, in realtà è avvenuto solo a metà.
Ad oggi, lo spazzamento non è nemmeno programmato in mezza città. Il 50 % delle strade messinesi non viene pulito, perché Messina Servizi ora e Messinambiente, prima non hanno avuto uomini a sufficienza per garantire questo servizio importante e necessario, in una città civile, tanto quanto quello di svuotamento dei cassonetti. Tutte le forze vengono assorbite dal lavoro di raccolta dell'immondizia. Nell'altra metà della città, nella maggior parte dei casi, i passaggi degli uomini con la ramazza, avvengono solo una volta alla settimana, e solo per i quartieri più fortunati, due volte la settimana. Adesso, i 33 saranno tutti indirizzati verso lo spazzamento a partire dalle zone scoperte da anni e per dare un senso di pulizia e un segno di egual trattamento a tutti i quartieri, anche quelli periferici.
L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina
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