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Coronavirus nella casa di riposo di Messina, l'odissea vissuta dai 71 anziani

Il primo drammatico appello dalla casa di riposo “Come d'Incanto” di via I Settembre l'hanno lanciato poco dopo le cinque del pomeriggio del 12 marzo, con una mail all'Asp in cui la titolare Donatella Martinez chiedeva aiuto per la condizione di difficoltà di diversi anziani. Ma la situazione poi è precipitata. E la ricostruzione di tutta la vicenda è ora nelle mani dell'avvocato Antonello Scordo, che tutela gli interessi della struttura e nella giornata di domenica ha inviato una serie di email-pec ai vari organi istituzionali, tra cui il Comune e la Prefettura, denunciando una serie di fatti accaduti.

Che hanno provocato la creazione di un vero e proprio “focolaio”, dove sono rimasti per giorni isolati, e circa 50 lo sono ancora dopo il ricovero in ospedale di una ventina di pazienti risultati positivi al Covid-19, 71 anziani e 15 eroici dipendenti, che sono rimasti ad assisterli. S'è perso tempo prezioso, aumentando esponenzialmente il rischio di contagi tra gli ospiti della struttura e gli operatori. E solo ieri tutti gli “internati” rimasti chiusi tra quelle quattro mura hanno avuto somministrato il tampone. La situazione diventa di ora in ora sempre più drammatica.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina

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