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Ostia nella mano e acquasantiere vuote, le chiese messinesi ai tempi del coronavirus

“La fede ai tempi del Coronavirus”: parafrasando il titolo del romanzo di Garcia Marquez sembra che, superata l'incertezza dei primi giorni dettata dal pressing mediatico più che da una reale consapevolezza legata al rischio contagio, i messinesi non abbiano rinunciato alle buone pratiche di fede.

Le chiese della città, insomma, non hanno risentito di quell'emergenza “virale” che ha causato lo svuotamento di parecchi luoghi pubblici e privati. Risale al 25 febbraio scorso la nota dell'arcivescovo mons. Giovanni Accolla, nella quale a titolo cautelativo si dispone che «l'Eucarestia venga distribuita sotto l'unica specie del Pane sulla mano dei fedeli, che gli stessi evitino lo scambio fisico del segno di pace e che le acquasantiere siano temporaneamente svuotate».

L'articolo completo nell'edizione odierna di Messina della Gazzetta del Sud.

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