Si fa sempre più verosimile, anche se allo stato non confermata dal alcun riscontro certo, l’ipotesi di un macabro e tragico destino che collegherebbe il ritrovamento dei corpi dilaniati di due persone, restituiti dal mare a distanza di pochi giorni il primo il 31 dicembre a Cefalù l’altro martedì sulla spiaggia di Castel di Tusa, ed il maxi quantitativo di droga, ben 38 chilogrammi di hashish suddivisa in seicento panetti, recuperata da polizia e guardia costiera sul litorale di Testa di Monaco a Capo d’Orlando.
Elementi di contatto tra le vicende a quanto pare ce ne sono a bizzeffe - ricostruisce la Gazzetta del Sud in edicola -, ma resta ora la parte più difficile, collegare gli scenari ed i protagonisti, ancora ignoti, per fare emergere il quadro complessivo.
Nel frattempo i contorni di quelle che per ora sono solo ipotesi investigative lasciano presagire un mega traffico internazionale di droga partito dalle coste africane, probabilmente dal Marocco, destinato alla Sicilia, attraverso un’imbarcazione o un gommone. Una traversata finita quindi in tragedia con la perdita in mare del grosso carico, tant’è che tutti i ritrovamenti presentano le stesse caratteristiche per quantitativo e suddivisione dei panetti di hashish, e la morte dei due uomini, che potrebbero essere stati i corrieri della droga.
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