La ventina di alberi schiantatisi martedì scorso potevano essere salvati. E con essi potevano essere risparmiati i danni prodotti dai crolli. Pochissime di quelle piante sono nelle liste degli abbattimenti previsti da Palazzo Zanca, tutte però andavano “curate” per tempo.
Nonostante le cadute di alberi non siano una novità in città (tutti ricordano quelle clamorose sul viale Regina Margherita, a due passi dal liceo Archimede o quella ancora più recente vicino al Tribunale) un attacco diretto al pericolo, in questi anni non è avvenuto.
Adesso, proprio in questi giorni, è stato varato un piano corposo di potature, abbattimenti e sostituzioni di alberi che, altrimenti, prima o poi, farebbero la fine dei venti finiti già martedì. I casi più clamorosi sono stati quelli della via Garibaldi (tre piante cadute in 20 metri) e della via La Farina, che ha il record di cinque “ko”.
«In via Garibaldi – analizza l’agronomo a disposizione del Comune Saverio Tignino – sono caduti tre platani. Una serie di fattori li ha abbattuti: il vento molto forte e la loro posizione più vicina alla piazza della Prefettura non li ha aiutati. Un tronco oramai compromesso, delle radici non adeguate alla loro grandezza e che non si sono sviluppate per bene perché “chiuse” da marciapiede e strada e poi il fatto che siano stati fatti allungare a dismisura, aumentandone il peso. Senza essere poi sfrondati, non hanno retto. In via La Farina sono caduti, invece quattro bagolari e un eucalipto. In questo caso, il problema è stato la posa nello spartitraffico. Le radici si sono sviluppate solo in parallelo alla strada e non a raggiera e ciò ha tolto tenuta a piante molto pesanti. Tutti questi alberi non erano da abbattere e sostituire, ma solo da alleggerire e sfrondare come abbiamo potuto fare qualche mese fa in via Cannizzaro, con una speronatura. Infatti, non ne è caduto nemmeno uno».
E ironia (o amarezza) del destino proprio in questi giorni scatta la consegna dei lavori alla ditta che si dovrà occupare del doppio appalto per la potatura e messa in sicurezza degli alberi della quarta e delle altre Circoscrizioni cittadine. Il totale messo a disposizione è di 1 milione di euro, ma il ribasso ha ridotto la spesa di circa un quarto. Ad averlo vinto la Barretta Vivai di Napoli, che metterà in campo sei squadre, una per quartiere.
«Adesso si può affrontare di petto il problema – ha detto l’assessore comunale Massimiliano Minutoli –. C’è almeno un migliaio di alberi da abbattere (soprattutto le robinie e le sefore, ndc) e sostituire con essenze più adatte alla città. Abbiamo messo in bilancio i fondi che servivano. Si comincerà da quegli alberi che più di altri preoccupano per evitare nuovi crolli».
Sono già al lavoro gli operai addetti all’eliminazione (100.000 euro l’appalto) delle ceppaie, resti dei tagli degli alberi a rischio schianto; altri 310.000 euro saranno spesi nei prossimi mesi per la stessa attività che poi si completerà con la piantumazione di nuove essenze. Infine, ci sono altri circa 400.000 euro per le scerbature nelle scuole e dei prati cittadini.
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