Un risarcimento ad una donna di Messina che quasi dieci anni fa, dopo un aborto, subì l’asportazione dell’utero per errore medico.
La sentenza - riporta la Gazzetta del Sud in edicola - è della prima sezione civile del Tribunale, che ha condannato l’Azienda ospedaliera Papardo e due medici al pagamento in solido di 450.000 euro alla donna, e di 80.000 al marito.
Una storia complessa, cominciata a luglio 2010 quando la donna dopo aver scoperto di aspettare un bambino si sottopone ad una prima ecografia. Un mese dopo, torna in ospedale, le viene diagnosticato un aborto interno alle 10° settimana. Perde il figlio. Il giorno seguente si ricovera per il raschiamento ma, durante l’intervento la situazione si complica ed i medici sono costretti ad asportare l’utero, praticando una isterectomia.
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