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Plastiche nel mare, progetto del Cnr di Messina sull'impatto ambientale

Colmare il gap nella misurazione e nell’analisi delle micro e nano plastiche contenute nelle acque dei mari, grazie alla combinazione delle pinzette ottiche e della spettroscopia Raman. Nasce con “Microplastique”, progetto di ricerca che ha impegnato il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ipcf) di Messina, finanziato dall’l'Institut Français de Recherche pour l'Exploitation de la Mer (Ifremer) e coordinato dal messinese Pietro Gucciardi, la possibilità di andare oltre la sola misurazione per valutare anche l’impatto ambientale di piccole quantità di plastica su tutto l’ecosistema marino e acquatico.

Il contenuto della ricerca, pubblicata su “Environmental Science and Technology”, è stata sviluppata fra lo Stretto e la Francia, unendo i ricercatori di entrambi i poli di eccellenza. «Oggi non si sanno ancora quali sono gli effetti tossicologici delle nano plastiche sulle specie viventi – continua Gucciardi – La città di Messina ha dimostrato di essere punto di eccellenza esportando a livello internazionale una ricerca che si è accresciuta nello scambio e nel confronto con le altre realtà».

Il metodo si è dimostrato efficace anche su campioni invecchiati dagli agenti atmosferici e costituiti da comuni inquinanti plastici.

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