Una serie di indizi. Una gran mole di attività investigative. L'analisi di un quadro giudiziario-investigativo sconcertante prima e dopo l'esecuzione. La latitanza del boss catanese Nitto Santapaola a Barcellona. Ma è richiesta d'archiviazione per l'inchiesta ter sull'omicidio del giornalista Beppe Alfano, ucciso da Cosa nostra barcellonese l'8 gennaio del 1993 sotto casa, in via Marconi. Per quello che aveva scritto e per quello che avrebbe potuto scrivere.
L'atto è siglato dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e controfirmato dal procuratore capo di Messina Maurizio De Lucia. L'inchiesta ter sulla morte di Alfano era stata aperta a Messina dopo le denunce della figlia del giornalista, Sonia, che aveva parlato apertamente di depistaggi e connivenze per non arrivare ai veri mandanti o alla vera causale, e del legale della famiglia Fabio Repici.
Adesso dovrà essere il gip a valutare se accogliere o meno l'atto depositato dalla Procura. Già due volte, in precedenza, la richiesta era stata respinta ordinando nuove indagini.
Domani sulla Gazzetta del Sud un approfondimento
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