Non avrebbero consegnato la posta per ottenere i premi legati alla velocità d'azione e per questo motivo, quattro dipendenti delle poste italiane sono stati sospesi da qualsiasi attività nei pubblici uffici a Messina. Si tratta di Angela Cingari, Giuseppe Scarcella, Alfio Chiarenza e Marco Ciraolo. I primi tre funzionari, l’ultimo portalettere. Sono accusati di truffa ed interruzione di pubblico. I dipendenti lavoravano nel centro postale primario di distribuzione di via Olimpia.
La polizia ha monitorato per un anno l'attività dei postini. I quattro avrebbero sequestrato la corrispondenza in parte destinata al macero ed in parte da restituire a mittente, nonostante i rispettivi destinatari risultassero facilmente rintracciabili grazie all'indirizzo sui pacchi e nelle buste.
Dalle indagini è venuto fuori che gli indagati turbavano la regolarità del servizio pubblico cui erano preposti e omettevano volontariamente ii recapito di plichi postali ai destinatari. I dipendenti delle poste avrebbero giustificato questa omissione compilando un modello, dove scrivevano che il destinatario non era rintracciabile e irreperibile.
In questo modo è stata "smaltita più velocemente" la corrispondenza e questo permetteva loro di guadagnare di più perché ottenevano premi economici di produzione.
Caricamento commenti
Commenta la notizia