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Corrispondenza sparita e truffa, sono sei gli indagati delle Poste a Messina

La Procura ha focalizzato le condotte di sei dipendenti delle Poste. Ma il giudice ha disposto la sospensione del servizio per quattro di essi: tre funzionari e un portalettere. Nessuna misura cautelare, invece, nei confronti di Domenico Giacoppo, messinese di 61 anni, responsabile del monitoraggio qualità e vicedirettore del Centro postale di distribuzione di via Olimpia.

Ufficio, questo, finito nel mirino della Squadra mobile guidata dal dirigente Francesco Oliveri. Sotto inchiesta anche un altro addetto alla consegna della corrispondenza, Carmela Perrone, trentottenne originaria di Terme Vigliatore.

Non potranno invece svolgere le rispettive funzioni per la durata di quattro mesi Angela Cingari, 58 anni, nata a Taormina, direttrice del Centro postale di via Olimpia; i capisquadra Giuseppe Scarcella, cinquantenne messinese, e Alfio Chiarenza, 45 anni, nato a Milazzo. E ancora, il portalettere Marco Ciraolo, messinese di 37 anni.

Il magistrato Antonio Carchietti, riporta la Gazzetta del Sud in edicola, ha ipotizzato, innanzitutto, il reato di interruzione di un ufficio o servizio pubblico, in quanto «omettevano volontariamente il recapito di plichi postali ai destinatari formalmente giustificando» tale condotta «mediante la compilazione del cosiddetto modello 24B», in ragione dell'asserita irrintracciabilità o irreperibilità di quanti avrebbero dovuto ricevere lettere, bollette, multe, comunicazioni, atti o altro.

Inoltre, secondo l'accusa, «con condotte artificiose, procuravano a sé un ingiusto profitto» legato ai premi di produttività.

 

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