La ruspa è entrata in azione anche se, poi, si è dovuta fermare in attesa che venisse rimosso un cavo di proprietà della Telecom. In ogni caso, può dirsi avviato il piano di demolizioni che, entro breve tempo, dovrebbe liberare la Real Cittadella da quei sette edifici che l'attorniano, la cingono d'assedio (peggio delle truppe piemontesi...), la deturpano, la soffocano e ne impediscono la vista del mare.
Sette edifici costruiti attorno o addirittura all'interno della più imponente, e importante, fortezza secentesca dell'intero Mediterraneo. Sette edifici che sono solo una piccola parte di quell'oceano di degrado che ha invaso la porzione di litorale sulla quale Messina avrebbe dovuto specchiarsi come Biancaneve e non come la Regina-Strega.
Ieri mattina, riporta la Gazzetta del Sud in edicola, la ditta incaricata dall'Autorità portuale ha cominciato i lavori che, in questa prima fase, prevedono la demolizione di due ampi caseggiati. Poi, si procederà radendo al suolo gli altri edifici, vecchi depositi, magazzini e siti industriali dismessi, che appartenevano agli ex Cantieri navali Savena.
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