Sicilia
Alluvione, evento «imprevedibile» con un solo responsabile: la natura
Avviso della Protezione civile «non preoccupante e allarmistico» Il ricorso del pg «inammissibile», quelli delle parti civili «non fondati»
Messina
Un unico responsabile per la tragica quanto devastante alluvione dell’1 ottobre 2009: la natura. Il processo sulla calamità che provocò 37 vittime si è chiuso infatti senza colpevoli e senza risarcimenti.
Lo ha stabilito - come ricostruisce la Gazzetta del Sud-Messina oggi in edicola, la Quarta sezione penale della Corte di Cassazione, che dopo aver confermato le assoluzioni dei sindaci di Messina e Scaletta, Giuseppe Buzzanca, difeso dagli avvocati Marcello Scurria e Giorgio Perroni, e Mario Briguglio, difeso da Giovanni Calamoneri, adesso ne rende noti i motivi.
Nel paragrafo dedicato alla «causalità omissiva» e alla «posizione di garanzia», la Cassazione sottolinea che nel procedimento in questione non si discute «la causa materiale degli eventi mortali verificatisi, sicuramente riconducibili all’alluvione e alle colate detritiche dell’1 ottobre 2009». E «non ha formato oggetto di approfondita disamina nel processo se una condotta diversa da parte degli imputati ne avrebbe evitato il verificarsi», anche se «l’allertamento e l’evacuazione tempestiva della popolazione dimorante nelle zone a rischio» avrebbero «evitato la più parte delle morti».
E ancora: «La prevedibilità dell’evento dannoso verificatosi nel pomeriggio dell’1 ottobre 2009 non poteva essere ragionevolmente dedotta dal tenore degli avvisi di Protezione civile, in particolare da quello n. 168 che, nei territori in esame, non aveva un contenuto preoccupante, né tantomeno, allarmistico».
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