Riprendere in mano il filo interrotto, riattualizzare il Patto per la Falce, ma stavolta con idee chiare, competenze e ruoli ben distribuiti, risorse disponibili e progetti in itinere. Se siamo davanti a una vera svolta, lo sapremo solo nei prossimi mesi, ma intanto quello compiuto ieri, nella sede dell’Autorità portuale, è un importante passo avanti rispetto agli ultimi anni.
Il commissario dell’Authority e il soprintendente ai Beni culturali, con il supporto essenziale del Comune di Messina e dell’Università, hanno concordato strategie e azioni, consentendo di fatto la ripresa in grande stile del piano di caratterizzazione della Zona falcata. È come un mosaico dove tutte le tessere devono incastrarsi perfettamente.
Prima occorre capire – è incredibile che lo si faccia solo ora dopo decenni, ma meglio tardi che mai – l’effettivo stato d’inquinamento del litorale e del sottosuolo, poi sarà la volta dei piani di bonifica e risanamento ambientale e, nello stesso tempo, si potrà finalmente mettere mano all’unico vero progetto attualmente esistente per la Falce, cioè il recupero della Real Cittadella.
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