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La banda dei "professionisti" dell'evasione fiscale a Messina: indagati avvocati e commercialista

Nelle foto piccole Andrea Lo Castro (sopra) e Benedetto Panarello

Ancora problemi con la giustizia per l’avvocato messinese Andrea Lo Castro, già coinvolto nell’operazione antimafia Beta, sui legami tra la famiglia Romeo e il clan catanese dei Santapaola.

Adesso, il noto professionista risulta indagato nell’inchiesta del comando provinciale della guardia di finanza chiamata “Default”. Gli è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, così come al commercialista messinese Benedetto Panarello.

Agli arresti domiciliari, invece, un altro avvocato, Francesco Bagnato, e due prestanome, Orazio Oteri e Giuseppe Barbera.

I militari guidati dal tenente colonnello Jonathan Pace, coordinati dal sostituto procuratore Francesco Massara, hanno scoperto un’associazione a delinquere dedita alla commissione di reati di bancarotta, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, riciclaggio e auto-riciclaggio, falso ideologico in atto pubblico e appropriazione indebita.

I provvedimenti, firmati dal gip Maria Vermiglio, giungono al termine di una complessa indagine che ha permesso di individuare un sodalizio con al vertice i due avvocati di affari e il commercialista, i quali, anche avvalendosi di fidati prestanome, predisponevano per la loro illeciti strumenti e atti giuridici per effettuare, a favore di società riconducibili a questi ultimi, operazioni finanziarie e societarie tese ad occultare il loro patrimonio ai creditori ed al Fisco.

Nel corso dell’attività investigativa, ricostruite numerose operazioni illecite effettuate, dal 2014 al 2017, dai professionisti messinesi per conto di importanti gruppi imprenditoriali presenti in diverse regioni italiane.

Il modus operandi: svuotavano rilevanti poste patrimoniali da società in difficoltà trasferendoli in altre di nuova costituzione, lasciando gli ingenti debiti in capo alle società originarie. Queste ultime, poi, venivano messe in liquidazione.

I destinatari della misura interdittiva sono Francesco D’Amico, 54 anni, già proprietario del Jolly Hotel di Messina, e la moglie Paola Isidori, 46 anni. I due coniugi sono attualmente proprietari di due alberghi a Chianciano Terme, posti a vincolo di sequestro; Rocco e Annunziatino Foti, padre e figlio, 76 e 41 anni, costruttori di Cosoleto, in provincia di Reggio Calabria; Francesco Rocco Ferrara, 54 anni, e i figli Gaetano, 25 anni, e Ottavio, 23 anni, imprenditori di Policoro, in provincia di Matera, operanti in diversi settori economici, unitamente alla loro collaboratrice Elena Zippo, di Milazzo. E ancora: Bruno e Vincenzo Lagana’, 59 e 32 anni, attivi nel settore alimentare della provincia di Reggio Calabria;
P. V. B. 52 anni, faccendiere di Milano.

A margine dell’esecuzione delle misure, sottoposto a sequestro preventivo un patrimonio immobiliare e mobiliare, costituito da alberghi, aziende, terreni nonché quote societarie e somme di denaro per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro.

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