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Cartelle pazze dell'Imu a Messina, in campo le associazioni dei consumatori

La sede del dipartimento Tributi di Messina

«Andava fatto qualcosa prima che scoppiasse il caos». La vicenda delle cartelle Imu errate giunte ad almeno 5000 messinesi continua a tenere caldo il dibattito in città. Ad intervenire, adesso, sono tre sigle di consumatori che hanno assistito al report del sindaco in aula lunedì scorso, e proprio sulla base di quell’intervento hanno voluto farsi parte attiva, sul metodo e sulla gestione del pasticcio.

Adoc, Konsumer e Confconsumatori, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola, ritengono «pienamente condivisibile l’intenzione del Comune di voler perseguire gli evasori e cercare di rinsanguare le asfittiche casse comunali, ma ritengono che sarebbe stato doveroso, per un’amministrazione interessata al benessere dei propri cittadini, effettuare una preventiva attività di informazione e comunicazione alla città che consentisse di limitare, quanto più possibile, il numero di notifiche frutto di errore ed i conseguenti disagi subiti da migliaia di messinesi».

Fino ad oggi è stato “lavorato” il 41% delle richieste di annullamento in autotutela, pochissime quelle arrivate via pec. C’è il pericolo che non si arrivi a dare una risposta a tutti entro il sessantesimo giorno e a quel punto, il cittadino per mettersi le spalle al coperto dovrebbe presentare un formale ricorso.

 

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