Quindici condanne ridotte perché è “caduta” un’aggravante che in primo grado aveva fatto lievitare verso l’alto le pene (la “valenza” pubblica degli atti). Due assoluzioni totali, e l’aveva chiesto anche l’accusa sin dal primo grado.
Ecco il dettaglio delle condanne: Carlo Abbate 1 anno 6 mesi e 10 giorni; Piero Adamo 1 anno, 2 mesi e 20 giorni; Pio Amadeo 1 anno 5 mesi e 10 giorni; Angelo Burrascano 1 anno 4 mesi e 10 giorni; Nino Carreri 1 anno e 2 mesi; Andrea Consolo 1 anno e 3 mesi; Giovanna Crifò 1 anno e 5 mesi; Nicola Crisafi 1 anno 7 mesi e 20 giorni; Nicola Cucinotta 1 anno e 3 mesi; Carmela David 1 anno 3 mesi e 20 giorni; Paolo David 1 anno 7 mesi e 10 giorni; Santo Sorrenti 1 anno e 3 mesi; Fabrizio Sottile 1 anno e 6 mesi; Benedetto Vaccarino 1 anno e 9 mesi (la pena più alta); Santi Daniele Zuccarello 1 anno e 6 mesi.
Per tutti è stata disposta la pena sospesa (che “salva” Vaccarino e Crifò dalla decadenza, oltre al fatto che si tratta di una pena sotto i 2 anni e 6 mesi), ed è stata revocata la sospensione temporanea dai pubblici uffici. Per 12 è stata poi revocata la misura cautelare dell’obbligo di firma. È stata poi ridotta l’entità della “provvisionale” decisa in primo grado, che è passata da 10mila a 3mila euro (i consiglieri avevano già iniziato a pagarla, a rate).
Sono stati invece assolti totalmente Libero Gioveni e Nora Scuderi, con la formula «perché il fatto non sussiste»,
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