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Sicurezza al Tribunale di Messina, l'appello dell'Anm: "Potenziare l'organico delle forze dell'ordine"

Tribunale di Messina

L'Associazione nazionale magistrati chiede maggiore sicurezza all'interno di palazzo Piacentini e dei tribunali del distretto: "Il 19 novembre 2018 presso la stanza di un magistrato della Corte di Appello di Messina si è introdotto clandestinamente un imputato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari chiedendo di parlare con un magistrato e, sotto gli occhi dei militari, si è dileguato all'interno del palazzo, strattonando un cancelliere incontrato nel corridoio e barricandosi all'interno di una stanza in cui era presente una stagista".

"A seguito del grave episodio e di altri più o meno gravi che giornalmente si verificano - prosegue l'Anm -  la Giunta distrettuale ha chiesto fermamente un potenziamento dell'organico delle forze dell'ordine per presidiare non solo le aule negli orari delle udienze, ma i corridoi ove insistono le stanze dei magistrati e dei cancellieri, che continuano a lavorare sino a tarda ora".

"Il Procuratore generale ha mostrato particolare sensibilità al problema della sicurezza all'interno di palazzo Piacentini e dei tribunali del distretto, chiedendo al Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza un servizio di presidio a tutela della sicurezza all'interno del palazzo di giustizia, senza, tuttavia, ottenere i risultati sperati".

"I magistrati del distretto non ci stanno e nell'assemblea del 13 dicembre hanno deliberato all'unanimità di chiedere il potenziamento dell'organico delle forze dell'ordine e di essere sentiti urgentemente dal Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza, predisponendo un apposito piano per la sicurezza".

"L'associazione nazionale magistrati ha ribadito energicamente che il tribunale e' territorio e la tutela dell'ordine pubblico passa anche attraverso la sicurezza all'interno del tribunale perché' non si può mettere in pericolo l'incolumità di chi vi opera giornalmente a vario titolo per assicurare la giustizia ai cittadini", conclude la nota dell'Anm.

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