L’inferno su Milazzo. Ancora vivo nella memoria di decine di migliaia di persone residenti tra il comprensorio mamertino, la Valle del Mela, ampi segmenti di fascia tirrenica e pendici dei Peloritani. Disastro ambientale doloso e cooperazione nell’incendio doloso i reati contestati.
Dunque, il drammatico incendio del serbatoio TK-513 della Raffineria di Milazzo del 27 settembre 2014, con dispersione di idrocarburo virgin naphta «in misura non inferiore a 16 mila tonnellate, sostanza altamente tossica per l’essere umano (irritazione cutanea, possibilità di mutagenicità delle cellule germinali, cancerogenicità, possibilità di danno alle vie respiratorie) e pericolosa per l’ambiente»: la Procura della Repubblica di Barcellona ha chiuso gli accertamenti investigativi e avanzato nove richieste di giudizio.
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