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Il doppio nodo dei Fumagalli e Messina: “Pensiamo insieme ai prossimi obiettivi”

Domenica scorsa a Caserta la prima convocazione di padre e figlio, storia che ha acceso il clamore mediatico. Jacopo: «Sogno l’esordio al San Filippo»

La loro storia ha suscitato clamore mediato e riacceso anche quell’entusiasmo “romantico” che il calcio sa regalare. Convocati per la prima volta insieme contro la Casertana, il portiere del Messina, Ermanno Fumagalli, e il figlio Jacopo (terzino classe 2005), sono stati protagonisti, insieme all’esterno messinese Giuseppe Salvo, del “Meet&Greet” organizzato in un noto supermercato della zona sud della città e sponsor di maglia del club giallorosso.
Il solito grande caloroso abbraccio quando i tesserati del Messina incontrano i tifosi, grandi e piccoli, che non hanno perso l’occasione per una foto o un autografo: «So che basta poco per accendere questa piazza, lo ricordo dalla mia prima esperienza, ma ci vuole anche poco per rovinare tutto. Abbiamo fatto una grande prestazione a Caserta e vogliamo continuare su questa strada», ha dichiarato l’esperto estremo difensore, rivivendo le recenti emozioni con il figlio: «Le ricorderò per tutta la vita, è stata una bella domenica. Ora, però, deve lavorare, guadagnarsi ogni spazio con noi, perché nessuno gli regalerà niente. Inizia il difficile, domenica è già archiviata e deve pensare ai prossimi obiettivi». Parole da padre e da portiere dalla lunga carriera e, infatti, il classe 1982 può anche vantare il record di giocatore con il maggior numero (679) di presenze in serie C. Un traguardo importante per Fumagalli, in scadenza di contratto a giugno: «Ora penso solo a fare punti e portare il Messina più in alto possibile. Non ho altri tarli per la testa. Ora c’è il Taranto, squadra difficile e forte, che sta facendo un grande campionato. Ci stiamo preparando nel migliore dei modi per ottenere più punti possibili e regalare ai tifosi una bella soddisfazione anche in casa».
Una partita attesa da Jacopo, che spera sia anche quella dell’esordio: «Il primo insegnamento di mio padre è non montarsi la testa. È solo l’inizio di un lungo percorso. Il mio primo obiettivo è essere convocato, poi mi piacerebbe esordire ma devo dimostrare di poter far parte del gruppo». Per il giovane terzino, che ha scelto la maglia numero 83 come l’anno di nascita della madre e che si ispira al suo idolo milanista Theo Hernandez, è un momento che sogna da tempo: «Esordire al “Franco Scoglio” sarebbe bellissimo. Guardavo le partite dalla foresteria e avrei sempre voluto essere lì in mezzo al campo».
Salvo: «Io o Lia, basta fare bene»Con i due Fumagalli, il classe 2003 Giuseppe Salvo, protagonista a Caserta di una bella azione e dell’assist per il raddoppio di Emmausso: «Fa piacere ma sono più contento per la vittoria. È stata una bella azione, ma anche grazie a Michele che ha segnato o sarebbe servita a poco». Prova della costante crescita del terzino destro, lanciato dopo l’infortunio di Lia ora pronto al rientro: «Cerco di imparare da lui, è un ottimo giocatore e gli chiedo consigli. O lui o me, l’importante è fare ciò che ci chiede il mister».

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