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Messina, bisogna guardare avanti. Fari puntati sul Giugliano

I giallorossi chiamati a cancellare il deludente pari interno contro la Casertana che ha frenato l’operazione rilancio

Il post Casertana come il post Sorrento. Non c’è molto tempo per pensare al pareggio interno contro i rossoblù perché già domenica il Messina tornerà in campo, ancora in casa, contro il Giugliano per concludere una settimana intensa e, finora, poco soddisfacente dal punto di vista dei risultati. Solo un punto nelle ultime due gare e tanti rimpianti per i giallorossi che, in vantaggio al 65’ con un autogol di Anastasio su tiro-cross di Ragusa, hanno resistito poco più di dieci minuti prima del pari ospite.
«Dopo il gol ci siamo abbassati inconsciamente. Abbiamo commesso l’errore di perdere qualche metro», ha spiegato lo stesso Antonino Ragusa che, in campo dal 61’, in appena 4 minuti ha spezzato l’equilibrio. Un 1-0 con qualche brivido per la decisione ritardata dell’arbitro: «Sono rimasto sorpreso perché aveva fischiato un fuorigioco (probabilmente Plescia a centro area, ndr) ma io ero in posizione regolare. Poi l’assistente ha corretto perché c’era stata la deviazione di uno di loro». Il vantaggio, però, ha avuto l’effetto contrario su un Messina che non è riuscito a difenderlo: «Pecchiamo di esperienza e furbizia. Una partita così, quando sei in vantaggio in casa e dopo un grande secondo tempo, devi vincerla. Sono due punti persi, anche perché stavamo giocando bene».

L’1-1 ha fatto aumentare i rimpianti, anche se un piccolo passo avanti rispetto alla sfida contro il Sorrento è stato fatto: «Se ogni partita che toppiamo dobbiamo subire critiche, allora diventa un po’ ingiusto. Speriamo sempre di non sbagliare, ma fa parte del gioco e di una squadra nuova e giovane. Ci siamo resi conto della brutta partita disputata – ha ammesso Ragusa – l’abbiamo archiviata e reagito. La squadra sta crescendo, siamo ancora in costruzione e va sostenuta. Non è giusto subire attacchi o critiche, anche se fanno parte del gioco».

Il capitano si è anche soffermato sulla propria condizione fisica e della squadra, chiamata da inizio ottobre a un vero tour de force con ben quattro gare in dieci giorni, tra Avellino, Catania in Coppa Italia, Sorrento e il recupero contro la Casertana: «Sto bene, anche se giocando ogni tre giorni non è facile allenarsi ma sono sempre a disposizione del mister. A livello atletico stiamo bene e abbiamo le basi per reggere più partite ravvicinate. Contro la Casertana – ha evidenziato – ci siamo abbassati come baricentro, ma non c’è stato un calo fisico. La squadra è giovane e dobbiamo essere più furbi e maliziosi, perché in questa categoria è determinate. Sono piccole cose che mancano per raggiungere il risultato e per chiudere le partite come contro Turris e Casertana».
Il gol dell’ex. A rovinare la festa giallorossa ci ha pensato Filippo Damian, due stagioni fa a Messina e che, dopo il gol, non ha esultato, quasi “scusandosi” con i suoi ex tifosi: «È stato un gol importante e segnarlo qui ha significato speciale, quindi mi sono sentito di non esultare. Sono contento perché sapevamo che sarebbe stata una partita difficile contro un Messina vivo e intenso, ma abbiamo ribattuto colpo su colpo e il risultato è giusto». Il centrocampista si è ritrovato un Messina diverso rispetto al suo: «Ha intensità e trame di gioco. Ha iniziato con un impianto diverso e spero possa togliersi le proprie soddisfazioni».

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