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Tari 2023 a Messina: parte la caccia ai potenziali evasori

Dalla prossima settimana inizieranno ad arrivare nelle case dei messinesi le raccomandate che contengono un questionario con cui dovranno perfezionare i dati relativi all’utenza per la quale pagano il tributo

Ecco la Tari, niente sanzione fino a settembre

Il capitolo della Tari 2023 non si è concluso con la presentazione della delibera che arriverà in Consiglio con le nuove tariffe, ma prosegue con un approfondimento che il Comune aveva già annunciato da tempo. Infatti dalla prossima settimana inizieranno ad arrivare nelle case dei messinesi le raccomandate che contengono un questionario con cui dovranno perfezionare i dati relativi all’utenza per la quale pagano il tributo. «Partiremo dal primo blocco di circa 8000 raccomandate – spiega l’assessore ai tributi Roberto Cicala – indirizzare a quei nuclei familiari nei quali alcun membro risulta iscritto al registro Tari». Sono quelle famiglie potenzialmente di evasori che sono state aggiunte alla lista dei contribuenti quest’anno e grazie al cui contributo l’aumento della Tari è stato di fatto annullato. «Contestualmente saranno inviate circa 12mila pec –prosegue Cicala – alle aziende che risultano attive ma che non si sa se hanno una sede e se producono rifiuti». Cicala poi ricorda come da una comparazione con i dati catastali ci siano, risultino circa 200mila immobili in città e che le utenze registrate in Tari sono solo 124 mila. Per 60mila immobili, invece, non hanno i dati catastali completi ed e pian piano a questi proprietari che arriverà il questionario con cui potranno chiarire la loro posizione.

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