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Atm, l'ora delle scelte e del rebus tram

Atm, l'ora delle scelte e del rebus tram

Il cambio di una amministrazione, si sa, può portare ad alcuni assestamenti, o addirittura cambi di rotta rispetto alla linea tenuta nei 5 anni precedenti. E se all’interno delle strategie generali del Palazzo il senso della continuità amministrativa si deve sposare con le esigenze di un’impronta che la nuova Giunta può dare direttamente, quando si tratta di partecipate la situazione è un po’ diversa perché va mediata con il management delle aziende.

La decisione di Cateno De Luca e della sua squadra di bloccare per il momento ogni movimento sostanziale all’interno delle partecipate, per avere il tempo di analizzare con serenità conti e progettualità, ha momentaneamente ingessato in special modo messina servizi e Atm.

A proposito della società di trasporti, ad esempio, sono rimaste congelate, per il momento 75 assunzioni temporanee di cui 31 nuove per gli autisti che dovrebbero, adesso, consentire di mandare in ferie gli assunti a tempo indeterminato e garantire durante il prossimo anno una serie di servizi che dovrebbero essere migliorati.

Il sindaco ha dato appuntamento alla prossima settimana al direttore generale Daniele De Almagro per esaminare i temi cardine della strategie dell’azienda, dalla quali discendono anche le risposte proprio alla questione delle assunzioni.

Atm vuole avere dritte, per esempio, sul nuovo contratto di servizio, quello scaduto a gennaio, il primo della storia, ha bisogno di essere rivisto in funzione del piano industriale che il cda ha preparato. Ma quel piano deve essere concordato con le linee strategiche dell’amministrazione comunale e questo, per ovvie ragioni non è avvenuto perché De Luca è appena arrivato. Chissà se andrà tutto riscritto? Quello varato da Foti e dagli altri due membri del consiglio d’amministrazione in quota Accorinti, prevedeva ad esempio un aumento della frequenza dei bus sulle due riviere e verso alcuni villaggi. Tutti servizi che hanno un costo e che devono essere sostenuti dal nulla osta del Comune.

Ma con De Luca, Atm dovrà parlare anche dei rapporti con la Regione con la quale Messina ha un contenzioso da 13 milioni di euro per i contributi non riconosciuti. E ancora, del ripianamento delle perdite previsto già previsto nel piano di Riequilibrio e di quella situazione finanziaria che porterà in utile Atm per il 2017 ma che ha bisogno dell’approvazione del bilancio. E poi si dovrà parlare, per forza di cose di tram, il vero oggetto del contendere. Da una parte un servizio da che Atm vuole potenziare allungando gli orari, dall’altro, secondo il programma elettorale, un tram più veloce a monorotaia dal Museo a Tremestieri

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