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E su Bramanti emergono dubbi

L’Irccs di Messina apre un reparto a Salemi

Ufficializzata la candidatura a sindaco di Dino Bramanti, iniziano i “giochi”. Tra i più agguerriti Pippo Trischitta, che è in campo da capogruppo di Forza Italia e ha incassato il sostegno di parte di Fratelli d’Italia (il gruppo Tiano). La bomba l’ha sganciata su Facebook: «E se Bramanti fosse ineleggibile?». Tra gli atti citati, una legge della Regione Lombardia che identifica una esplicita ineleggibilità per i direttori scientifici degli Irccs e un pronunciamento dell’Anac sulle figure dirigenziali delle aziende sanitarie. L’impressione è che gli affondi siano solo agli inizi.

A rincarare la dose “Cambiamo Messina dal Basso”, che enuncia le proprie «perplessità» sulla candidatura di Bramanti: «L’esperienza di Donatella Sindoni, consigliera comunale del Pd, decaduta dopo ben 4 anni di tira e molla legali, in quanto titolare di un laboratorio di analisi convenzionato con l’Asp, evidentemente non ha insegnato nulla. Sebbene le cause di ineleggibilità fossero state sollevate da subito, c’è voluto il tempo di un processo, di pareri legali e infine il pronunciamento della Corte d’Appello per rimuoverla dalla poltrona. La legge regionale in merito forse può risultare poco chiara, la Regione Lombardia in tal senso ha voluto fare chiarezza. Sì, è vero, ci si può candidare, poi fare ricorso ed eventualmente andare in appello, e nel frattempo governare la città, amministrare potere, gestire la cosa pubblica. E poi quando una Corte d’Appello ne dichiarasse la decadenza, saranno passati gli anni, senza che nessuno ne paghi il conto. Per questo chiediamo a Bramanti e ai partiti che lo sostengono, un atto di responsabilità». Si chiede chiarezza. E la si chiede prima del voto.(seb.casp.)

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