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Calanna spiega le sue dimissioni

Calanna spiega le sue dimissioni

Nessuna porta da sbattere. Nessun sassolino da togliersi. Semmai la volontà spazzare vie ogni eventuale polemica o strumentalizzazione e nello stesso tempo l'orgoglio di raccontare ciò che è stato fatto in questi mesi. Francesco Calanna ha lasciato la città metropolitana con grande serenità. Con rispetto nei confronti del governo regionale, con rispetto nei confronti del presidente Musumeci. Ma con rispetto soprattutto nei confronti dell'istituzione che ha rappresentato e dei suoi dipendenti.
Nel giorno dei saluti, ha voluto tracciare un bilancio. Partendo proprio dai conti della Città Metropolitana, dal preventivo 2017 già approvato, dal consutivo che è già pronto e dal prossimo preventivo per il quale sono state gettate le basi. “Così abbiamo evitato il dissesto” ha spiegato, la città metropolitana da questo punto di vista è in sicurezza. Ma tra le cose che racconta di lasciare ci sono anche step importanti sul fronte della programmazione. Con alcuni passaggi importanti nell'ottica del patto per la Sicilia e del patto per Messina, il Masterplan da 332 milioni per interventi per infrastrutture strategiche che possono cambiare in positivo il destino economico del nostro territorio oltre a dare boccata d’ossigeno all’economia e all’occupazione.
I passaggi fatti sono già importanti, toccherà a chi verrà dopo portarli avanti. “Mi sono dimesso perché ritengo giusto che il presidente possa in autonomia e senza alcun intralcio individuare la squadra o i soggetti che possano guidare questa fase di transizione della città metropolitana”. Un ente che Calanna ha definito “importante e strategico per lo sviluppo del territorio”. Alla fine, un augurio: “Spero che i prossimi organismi politici possano essere eletti direttamente dai cittadini, amnche se questo aspetto è ormai legato alle decisioni della corte costituzionale.

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