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Pestaggio violento in Via Garibaldi, chiesto incidente probatorio

Movida violenta, giovane picchiato

Incidente probatorio sul pestaggio del ventinovenne messinese e dell’amico marocchino di 24 anni, avvenuto nella notte tra il 20 e il 21 maggio scorsi. Lo ha chiesto il pubblico ministero Alessia Giorgianni, titolare del fascicolo in cui risultano indagati cinque giovani per tentato omicidio aggravato e lesioni personali aggravate.

L’obiettivo dell’istituto è effettuare una ricognizione personale alla luce delle valutazioni compiute dal Tribunale del riesame in ordine all’acquisizione eventuale di una prova solida, «specie alla luce della modalità del riconoscimento compiuto nelle fasi immediatamente successive ai fatti di polizia giudiziaria», si legge nell’atto trasmesso al gip. Il pm, inoltre, osserva che queste prove appaiono rilevanti ai fini della decisione dibattimentale, in quanto dall’esito delle stesse potrebbero ricavarsi elementi fondamentali per l’esercizio dell’azione penale e sostenere l’accusa in giudizio nei confronti dei cinque sotto inchiesta. Inoltre, le stesse prove «non appaiono rinviabili al dibattimento», poiché il tempo che trascorrerà per giungere alla fase dibattimentale «potrebbe pregiudicare irreparabilmente i ricordi della persona chiamata ad eseguire l’atto istruttorio», ossia del 24enne nordafricano. La richiesta di incidente probatorio segue la decisione del Tdl, che ha confermato il carcere per il solo Giovanni Tavilla, 19 anni, (difeso dall’avvocato Salvatore Silvestro), ha disposto i domiciliari per Alessio Doddis, 20 anni, e Giosuè Di Stefano, 18 anni (assistiti rispettivamente dagli avvocati Salvatore Scordo e Giovanni Caroè), e il ritorno alla libertà di Luigi Bruno, 20 anni (difeso dall’avv. Daniela Garufi) e Michele Leggio, 21 anni (assistito dagli avv. Nino Cacia e Massimo Leggio). Soprattutto nei confronti di questi ultimi due, alla luce della documentazione prodotta dalla difesa, il Riesame ha ravvisato l’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza sfociati nell’arresto da parte della Squadra mobile. E ha specificato che «seppure in sé idonea a fondare l’esercizio del potere cautelare, la ricognizione fotografica impone particolari cautele». In poche parole, l’attendibilità del riconoscimento fotografico di Doddis, Tavilla e Di Stefano sarebbe supportato dalle immagini estrapolate dalle telecamere collocate in loco, mentre analoga valutazione non può essere fatta, secondo i giudici del Riesame, per Leggio e Bruno.

Il 21 maggio, tra le 2.30 e le 3, prima è stato picchiato lo straniero (a piazza Cairoli) poi il messinese 29enne (in via Garibaldi). A scatenare la violenza, il mancato rispetto della fila per andare i bagno in un locale della zona.

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