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Rifiuti, serve senso di responsabilità

Messina, i suoi rifiuti. Che altro aggiungere...

L'assessore dice che la colpa è del Consiglio comunale e segnala il pericolo licenziamento per i lavoratori. Il consiglio contesta la delibera e ritiene che non si possa ripresentare lo stesso documento già votato, secondo il giuridico principio del Ne bis in idem. Da più parti arrivano giudizi, commenti e in verità anche qualche strumentalizzazione di troppo.
Ora c'è anche il sindacato che attacca Amministrazione e Consiglio e dice che questa vicenda è il simbolo del pressappochismo e dell'improvvisazione ci chi ha in mano le sorti della città. Prendendo, di fatto, posizione solo accanto ai lavoratori. Questa è, in breve, la sintesi di ciò che accade attorno a Palazzo Zanca e alla delicata vicenda Messina Servizi.
Poi ci sono i cittadini. Quelli che di questa storia hanno capito poco o nulla o quelli che, semplicemente, si aspettano che chi sta dentro il palazzo si preoccupi delle cose importanti. Uscire da questa fase di stallo è l'unica cosa che conta. Le battaglie ideologiche, politiche, strumentali, lasciano il tempo che trovano. Messina è sommersa dai rifiuti, ci sono zone in cui la quantità di spazzatura ha superato i livelli di guardia.
E al di là delle responsabilità e delle colpe, l'unica certezza è che a pagare sono i cittadini. La città è sporca, i cassonetti pieni, le aiuole non scerbate da tempo. E il paradosso è che il peggio potrebbe non essere ancora arrivato.
Perchè se davvero non si troverà il bandolo della matassa entro il 30 giugno e si lascerà scadere l'affidamento a Messinambiente senza il nuovo contratto di servizio con la Messinaservizi, la città finirà in un incredibile e surreale limbo. Senza una società che gestisce pulizia, scerbatura e raccolta dei rifiuti.
Ai messinesi, a quel punto, interesserà poco di chi sarà stata la colpa. Pagheranno tutti, alla fine. Buoni e cattivi, o cattivi e buoni, poco importa. Ecco perchè, mai come stavolta, sarebbe opportuno mettere da parte divisioni e presunzioni per sedersi attorno a un tavolo e cercare subito una soluzione. Qualunque sia. Perchè la città non ha più la forza né la voglia di aspettare che vinca questa o quella linea politica.

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