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Degrado e... mare, ecco Messina

Degrado e... mare, ecco Messina

Un acre odore di fogna giunge, senza concedere tregua, dal viale della Libertà. Dal muro a ridosso della spiaggia altri cattivi odori, segno inequivocabile di degrado ed abbandono, “accolgono” chiunque si trovi a percorrere il lungomare Biagio Belfiore.

È una storia di ordinaria inciviltà quella che, quotidianamente, e sotto gli occhi distratti di chi invece dovrebbe trovare la soluzione a queste vergogne che continuano da anni, si verifica lungo il litorale, a pochi passi dall’imbarco delle navi traghetto, proprio in un tratto di spiaggia dove insistono persino diverse tende utilizzate da senzatetto per trascorrere la notte.

È questa la “vocazione turistica” della nostra Messina, dove si continuano a strombazzare progetti faraonici per un rilancio che di questo passo non arriverà mai, e dove invece non si riesce a gestire neppure l’ordinario che, ormai per una sorta di “maledizione”, diventa straordinario. Eccezione che, mischiata alla rassegnazione dei più, esplode in una miscela devastante che trasforma la città in una sorta di agglomerato edilizio senza storia, senza ordine e senza speranza.

E se, da un lato, l’Amministrazione è totalmente assente - e con essa anche chi avrebbe il dovere di garantire il “minimo sindacale” alla vita civile dei residenti - dall’altro anche i cittadini fanno la loro. Alle sterpaglie alte, ormai ricettacolo di animali e rifiuti, alla spazzatura sparsa ovunque, all’arredo urbano totalmente danneggiato e non più utilizzabile, ai giochi per bambini smontati e mai più ricollocati, si aggiungono le tante bottiglie di vetro lasciate ovunque, cartoni, pezzi di legno usati per riparare qualcosa e poi abbandonati. Per non parlare poi delle auto in doppia fila e dei venditori ambulanti che ormai spadroneggiano ovunque, padroni incontrastati di una città che ormai ha perso anche la memoria.

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