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Rifiuti, corsa contro il tempo

Rifiuti, corsa contro il tempo

E' una corsa contro il tempo, l'ennesima, per ripulire una città nuovamente sepolta dai rifiuti. Il ritardo nella firma dell'ordinanza regionale da parte del governatore Crocetta ha provocato non solo la chiusura della discarica ma anche l'accumularsi di oltre 300 tonnellate di immondizia in più nelle strade messinesi che già non brillavano per pulizia. A ciò si aggiungano le giornate festive che hanno rallentato la raccolta ma anche il conferimento nella discarica di Grotte San Giorgio. Oggi infatti il sito resterà aperta solo per quattro ore e dunque potrà essere conferita molta meno spazzatura di ieri quando i mezzi di Messinambiente hanno compiuto ben 11 viaggi. Considerato che stasera si potrà buttare la spazzatura dopo il divieto di ieri è ipotizzabile una notte di gran lavoro per uomini e mezzi della società di raccolta. Ma non basterà a riportare la situazione alla normalità. Nei giorni scorsi il direttore tecnico di Messinambiente Roberto Lisi aveva parlato di 15 giorni per tornare alla normalità dopo la chiusura della discarica per via della mancata firma sulla proroga. Tempi lunghi che non convincono l'assessore Daniele Ialacqua determinato ad andare a fondo ai tanti problemi che costringono la città ad una emergenza rifiuti continua, drammatica e apparentemente senza soluzione. Da domani Ialacqua intende prendere in mano la situazione. Il responsabile dell'igiene cittadina , al quale evidentemente in questi mesi è sfuggito qualcosa d'importante, ha deciso di trasferirsi nella sede di Messinambiente per capire da vicino i tanti problemi che affliggono la società e le ragioni di una emergenza senza fine che sarebbe meglio chiamare normalità. Vuol parlare con i dirigenti, i tecnici, con gli stessi operai. Vuole scoprire perchè la raccolta dei rifiuti va a rilento, perchè la differenziata non decolla, perchè c'è tanta spazzatura abbandonata fuori dai cassonetti. E che non diventi un alibi la mancata approvazione della delibera della Messinaservizi da parte di un consiglio comunale che continua il suo inqualificabile balletto rinunciando al voto. Il fallimento o il passaggio a messinaservizi è imminente ma non esistono valide ragioni per lasciare una città in condizioni pietose. Sempre che siano queste le ragioni della crisi.

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