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«Per il G7 di Taormina uno straordinario lavoro di squadra»

«Per il G7 di Taormina uno straordinario lavoro di squadra»

Messina

Prefetto Francesca Ferrandino, si consumano gli ultimi giorni d’attesa per il G7. Secondo lei, che ha coordinato tutta la “macchina” del prossimo summit, anche alla luce dei fatti di ieri in Inghilterra la sicurezza è garantita o ci sono ancora margini di miglioramento?

«Sicuramente è stato svolto un lavoro rigoroso e anche molto puntiglioso da parte delle forze di polizia. È chiaro che tutto è perfettibile ed è un sistema in continuo divenire, al quale stiamo apportando dei micro aggiustamenti. Sono state osservate le possibili criticità e tutti gli accorgimenti necessari sono stati adottati. Sono state disegnate proprio architetture operative, che danno un occhio a tutto il territorio provinciale, compreso il porto, per esempio. Attenzione è stata data ai pericoli per gli incendi estivi, c’è un piano sanitario, così come c’è un piano preciso di sicurezza a terra. In questo è stato importantissimo avere la collaborazione del sindaco di Taormina».

Quali sono le problematiche più serie che vi siete trovati a dover risolvere?

«Noi abbiamo cominciato a lavorare già dal giorno dopo in cui mi sono insediata. Parlerei di impegno lavorativo a tutto tondo di una serie di “attori”, cioé i due commissari, del capo delegazione G7, il ministro Modiano, ma anche del prefetto Carpino, che ha avuto il compito di sistemare le infrastrutture».

Fino al 27 maggio Taormina sarà “off limits”. Cosa consiglia a chi non abbia ancor ben chiaro cosa avverrà in tutta l’area nei giorni del vertice?

«Di leggersi l’ordinanza della Prefettura di Messina, che è stata ampiamente pubblicizzata. La settimana scorsa su questo tema è stata ravvisata dal nostro team la necessità di incontrare le categorie alberghiere e degli esercenti, per raccontare come funzionavano l’ordinanza e i sistemi di sicurezza, e per rispondere alle legittime domande delle persone che si misurano con degli accorgimenti che sono imponenti e sotto gli occhi di tutti».

Ci sono state proteste da parte dei commercianti e del sindaco di Giardini Naxos, per la manifestazione di giorno 27...

«Non parlerei di proteste. Giustamente il sindaco di Giardini Naxos che è stato presente a tutte le riunioni di Comitato dell’ordine pubblico ha espresso legittimamente delle perplessità sull’andamento di queste manifestazioni. I commercianti hanno espresso loro stessi dei timori, delle preoccupazioni. Io l’ho detto anche durante la conferenza stampa del sottosegretario Boschi, probabilmente il rischio zero non esiste. Posso dirle che al momento, a quest’ora della mattina, non ci sono indicatori di conoscenza su possibili rischi, tali da comporre l’adozione di misure inibitorie. È chiaro che l’impegno sarà quello di garantire la manifestazione pacifica, la libera volontà di esprimere un pensiero in maniera pacifica, ma dall’altro anche la salvaguardia dei beni dei privati. Di recente sono stati fugati una serie di dubbi che i commercianti di Giardini avevano, è chiaro che non mi sembrano particolarmente contenti ma è stata data la dimensione del rigore, non della rigidità, del rigore con il quale vengono osservate volta per volta questo tipo di attività».

Il numero di 3.500 persone come possibili partecipanti alla manifestazione del 27 lo conferma?

«Io non lo posso confermare. Ho detto che gli organizzatori del convegno hanno dato una previsione di una presenza di 3.000/3.500 persone. Poi lo sapremo dopo quanti effettivamente saranno».

Lei probabilmente non dorme ormai da parecchie notti. Sul piano delle criticità il principale problema che ha affrontato la preoccupa ancora o è stato risolto?

«Abbiamo sviscerato ai tavoli tecnici con continui confronti tutte le possibili criticità. È chiaro che in questo momento l’attenzione risiede nella necessità di avere la conferma di non avere tralasciato niente. È ancora in corso un continuo confronto con le forze dell’ordine. È un po’ come la goccia che scava la pietra. Volta per volta, tutte le mattine, o quasi, si fa il punto».

Un esempio concreto?

«Per esempio la prevenzione incendi è stata affrontata un mese e mezzo fa e non a novembre. Il fine che c’eravamo prefissati, prevedeva un’azione globale di controllo. Vede, il prefetto non è mai un uomo solo o una donna sola al comando, e si rapporta con l’altra faccia della “medaglia sicurezza”, che è il Questore, e con gli altri attori, i comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza. Io posso dire che come persona guardo di continuo a tutti i possibili aspetti che potrebbero nascere da un qualunque evento, non solo su Giardini ma anche su Taormina, su Messina, su tutto il territorio. Proviamo a osservarli ai tavoli tecnici»

Ecco, il 28 mattina quando tutto è finito lei che fa, prende una vacanza di un anno...

«Quando tutto sarà finito, e sono moderatamente ottimista, anche se sono una che si critica molto, che non canta mai vittoria, cercherò di ringraziare tutte le persone coinvolte, a cominciare dai dirigenti della Prefettura. Tutti coloro che si sono impegnati nell’organizzazione di questo evento mondiale».

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