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Il Messina sfata tabù esterno

Il Messina sfata tabù esterno

Il Messina s’impone ad Andria per la terza volta in altrettanti incontri (sempre con il risultato di 1-0), sfata il tabu trasferta (il successo mancava da settembre) e conquista tre punti d’oro tenendo a portata di mano l’obiettivo salvezza. Prestazione accorta e determinata dei siciliani, al cospetto di una Fidelis Andria poco lucida nei momenti topici dell’incontro. Un successo importante per i giallorossi che compiono tre passi verso la salvezza e possono preparare al meglio la sfida di mercoledì sera con l’Akragas.

Le maggiori sorprese, rispetto alle previsioni della vigilia, le regala Cristiano Lucarelli, che mischia le carte e cambia modulo – 3-5-2 speculare in luogo del 4-3-1-2 – e due interpreti. Fuori Sanseverino e Musacci, oltre agli infortunati Rea e Plasmati, dentro il debuttante Bencivenga (che sarà costretto al forfait dopo appena nove minuti di gioco a causa di un problema muscolare) e Palumbo. Sei assenze, invece, per Favarin. Pesanti quelle di Mancino, Rada e Tartaglia, quest’ultimo sostituito da Volpicelli sull’out sinistro di centrocampo. La posta in palio è alta.

La Fidelis Andria a cercare punti utili per continuare a cavalcare il sogno playoff, il Messina per allontanarsi dalla zona playout. Ne consegue una gara bloccata nel primo quarto d’ora, con una fase di studio che non lascia spazio ad azioni degne di nota e tiene le due squadre prevalentemente a centrocampo alla ricerca di sbocchi utili in attacco.

Al 18’ arriva la prima conclusione nello specchio della porta. Occasione di marca andriese, con Berardi a disinnescare la battuta violenta di Cianci dal limite dell’area di rigore. Nella mediocrità della prima mezzora di gioco spicca l’intraprendenza di Minicucci, propositivo e attivo nella metà campo avversaria. Al 23’ è bravo Berardi a mandare in angolo una conclusione velenosa dell’italo-argentino, ripetendosi poco più tardi, quando blocca il tiro senza troppe pretese di Onescu. Il Messina si limita a difendere – Maccarrone si dà un gran da fare sugli avanti dei pugliesi – rinunciando ad attaccare, con Milinkovic e Anastasi impegnati più in copertura che davanti a Cilli.

I padroni di casa provano a rendersi insidiosi, ma la mira lascia a desiderare, come quella di Curcio (30’) che costruisce i presupposti per la conclusione, ma non inquadra la porta. Il Messina è sornione e pungente, a tal punto da affondare il colpo all’improvviso, sul tramonto della prima frazione, senza aver mai creato grattacapi. La difesa della Fidelis Andria si scioglie come neve al sole sulla percussione di Milinkovic, ben servito da De Vito. Conclusione vincente e peloritani in vantaggio (46’).

Nella ripresa il ritmo resta basso. La Fidelis, incassato il colpo, ci mette un po’ a carburare ed è il Messina a provarci, con poca convinzione, prima con Maccarrone (di testa) e poi con Da Silva (da fuori area).

Andria sterile in attacco, Favarin inserisce prima la terza punta (Cruz per Minicucci), poi cambia Croce con Fall, ma con il passare dei minuti la sua squadra perde smalto e convinzione. Il finale è di marca messinese. Cilli si supera su Anastasi (37’) e Da Silva (40’). Ai biancazzurri non bastano cinque minuti di recupero per pareggiare ed evitare il quarto stop consecutivo. Il Messina ringrazia e torna a casa con un successo importante.

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