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Il piano sanitario va a Roma

Il piano sanitario va a Roma

Ci sono i numeri che parlano riguardo la ridistribuzione della nuova rete ospedaliera approvata ieri a Palermo in VI commissione sanità e che giorno 4 passerà per la definitiva approvazione nella commissione interministeriale sanità e economia e finanza. Si tratta di linee guida che saranno immediatamente operative. Si apre una nuova fase nonostante le doglianze da questa o da quella parte delle scelte fatte per rientrare nei termini stabiliti dalla legge. Sarà poi discrezione dei direttori generali delle aziende organizzarsi al meglio per soddisfare domande e offerte del territorio. Tra i numeri eclatanti la diminuzione dei posti letto al Papardo dove da 410 passano a 318. La cosa grave, sottolinea il manger Vullo, è la riduzione dei posti letto di ematologia da 24 a 8 un numero esagerato se si pensa che l'azienda messinese del Papardo è considerata una eccellenza nel settore che conta ad esempio per le donazioni di midollo oltre 4000 iscritti. Ci sono anche degli errori eclatanti come ad esempio l'assegnazione al Papardo di sei posti di chirurgia pediatrica nonostante la figura del chirurgo pediatrico non sia contemplata. Altra stranezza è che all'azienda sono stati assegnati 15 posti di psichiatria che in realtà il Papardo non ha ma che semplicemtne ospita essendo di pertinenza dell'azienda sanitaria provinciale. Il numero degli iniziali 410 posti si assottiglia dunque a 318. Questo potrebbe avere effetti sul personale che risulterà in esubero.
Nel piano in partenza per Roma esce vittoriosa l'azienda Piemonte Irccs promossa a struttura di base, che mantiene tutti i reparti attualmente attivi e passa da 136 posti a 250 tra acuti Piemonte e riabilitazione Irccs Bonino Pulejo. Il Policlinico viene classificato come “hub”, ovvero struttura altamente specializzata che sarà punto di riferimento per le grandi emergenze anche se perderà 15 posti letto da 560 a 545. In provincia grossa delusione per l'ospedale di Barcellona che serve un comprensorio di oltre ottantamila abitanti, che sarà depotenziato e privato del pronto soccorso. Beppe Picciolo, componente della VI commissione sanità all'ars, parla di inaccettabile trave nell'occhio, una grave penalizzazione per il Cutroni Zodda che esce fortemente ridimensionato dalle rigide scelte ministeriali alle quali è stato inchiodato l'assessorato, costretto a presentare un modesto ed improponibile modello di Presidio ospedaliero che andrà quindi radicalmente riformato o riproposto. Depotenziato anche l'ospedale di Milazzo che non viene dotato dell'indispensabile emodinamica, ma che dovrà sobbarcarsi anche il maggiore afflusso di accessi al pronto soccorso vista la chiusura di quello di Barcellona.

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