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Mense, altro rinvio
Sindacati dal Prefetto

Mense scolastiche, proteste a Palazzo Zanca

Il lieto fine tarda ad arrivare. La soluzione alla questione mense, se arriverà, sarà solo all'ultim'ora. L'attesa fumata bianca, questa mattina, non è arrivata. I sindacati, i lavoratori e anche i genitori degli alunni, speravano che la Giunta di ieri sera riuscisse a dare il via libera immediato al lancio del bando per il riavvio delle mense scolastiche.

Invece, il riaccertamento dei conti del Comune rispetto a quanto messo da parte per il Piano di Riequilibrio, avrebbe fatto emergere un buco di circa 9 milioni. Questo impone una serie di valutazioni, tagli ed economie che dovranno essere decisi dalla Giunta entro una settimana. Senza quel tipo di  analisi non è possibile prendere impegni precisi per le mense e anche per altre spese del Comune. Niente impegni, niente bilancio, niente bando.

Ma con lo scivolamento almeno alla fine della prossima settimana della possibile approvazione del nuovo bilancio, il pericolo che non si arrivi a lanciare il bando della refezione scolastica prima del 31 marzo è altissimo.

Una data spartiacque, quella, perchè, prima, la procedura non avrebbe bisogno dell'approvazione del bilancio anche da parte del consiglio comunale.

Se si dovesse arrivare ad aprile a quel punto, per lanciare il bando occorrerebbe aspettare molto più tempo, facendo saltare definitivamente per quest'anno scolastico la mensa.

Oggi l'assessore alle politiche scolastiche Federico Alagna ha informato i sindacati della necessità di dover aspettare e ha promesso che si proverà fino all'ultimo istante a far partire il bando di gara entro la fine di marzo.

Resta il fatto che nel 2016 le mense funzionarono solo per un mese e mezzo. Negli ultimi tre anni gli 80 operatori hanno lavorato per 15 mesi su 36 senza incassare nessun ammortizzatore sociale. L'unica nota positiva è che la procedura di mobilità e di licenziamento è stata rallentata dai sindacati. In accordo con la società, è stato spostato ai primi di maggio il termine entro il quale dovranno aver svolto almeno un giorno di lavoro per  non rischiare il loro futuro.

Una corsa contro il tempo per salvare le maestranze e difendere il diritto delle famiglie, specie quelle che fanno i salti mortali per arrivare fine mese, di poter far avere un pasto equilibrato ai piccoli alunni che hanno il tempo prolungato.

Le soluzioni estemporanee non mancano, quelle tampone per salvare il salvabile si stanno approntando ma ogni tanto nei servizi essenziali  un po' di normalità, in città, non farebbe male.

Il comunicato della Filcams Cigl:

Alla luce delle ultime notizie avute dall’assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Messina sul servizio di refezione scolastica, Cgil e Filcams nel ribadire le gravi responsabilità nella gestione di un servizio importante per la collettività con pesanti conseguenze occupazionali e sociali chiedono all’Amministrazione di rispettare i tempi di fine marzo predisponendo un mini-bando di gara che copra almeno gli ultimi mesi dell’anno scolastico e che prevede un iter maggiormente immediato con tempi e somme ridotti.

In questo delicato momento – fanno presente Cgil e Filcams – arrivare ad una soluzione tampone in questi termini consentirebbe di ovviare ai tempi tecnici previsti da un bando con importo economico superiore.

Cgil e Filcams chiedono al sindaco Accorinti e all’assessore al Bilancio di impegnarsi da subito per concretizzare questa soluzione immediata e necessaria per salvaguardare 80 posti di lavoro. Al tempo stesso ribadiscono l’importanza di rispettare l’inserimento della clausola sociale per la continuità lavorativa.

“E’ chiaro – fanno presente il segretario generale della Camera del Lavoro Metropolitana Giovanni Mastroeni e i segretari della Filcams provinciale Carmelo Garufi e Francesco Lucchesi – che si tratta solo di una soluzione tampone, resta aperta la questione principale di programmare il servizio per i prossimi mesi con un percorso amministrativo che dia finalmente stabilità allo stesso come sempre chiesto da questa organizzazione sindacale. Per questo metteremo in atto ulteriori azioni, anche investendo la Prefettura della questione che evidenziamo ancora ha un grande valore sociale oltre che occupazionale”.

La protesta di Cgil e Filcams prosegue, martedì 21 marzo lavoratori e sindacati saranno nuovamente in presidio a Palazzo Zanca.

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