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Non tutte le scuole sono a pezzi: l’esempio della Pascoli-Crispi

Non tutte le scuole sono a pezzi: l’esempio della Pascoli-Crispi

La “mattanza” dei plessi scolastici inagibili ha fatto sorgere veri e propri casi, generando disagi per studenti e famiglie oltre che scontri amministrativi tra istituzioni. Nell’emergenza cittadina ci sono però alcune realtà che brillano per l'attenzione con cui, nel tempo, sono state abili e lungimiranti nell’intervenire per assicurare la necessaria sicurezza strutturale.

È il caso del comprensivo Pascoli-Crispi, che può vantare un immobile adeguato a tutte le norme di sicurezza previste dalla legge secondo il programma Fesr-Asse II e privo di barriere architettoniche. Un istituto di prestigio, risalente agli anni 20 e sottoposto a tutela della Soprintendenza dei Beni culturali.

«Siamo tra le poche scuole che hanno avuto accesso alla linea di finanziamenti europei per opere strutturali, un piano che inizialmente ha interessato praticamente tutti ma poi ha visto molti progetti perdersi per strada – ha ricordato il dirigente scolastico Gianfranco Rosso. Quando furono lanciati nel 2011, sono stati presentati due interventi separati per Pascoli e Crispi che all'epoca godevano ancora di autonomie divise, entrambi sono andati in porto e l'unificazione ci ha permesso di ereditarli insieme investendo una cifra notevole che si aggira sui 700 mila euro».

L'approfondimento nell'edizione in edicola

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