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Amam, giro di vite contro i morosi

L'acqua torna ma non è potabile

Numeri impressionanti quelli legati ai crediti vantati dalla partecipata che gestisce la rete idrica in città. 80 milioni l'ammontare totale, segno evidente che non pagare è un malcostume diffuso ma è anche vero che negli anni, nulla è stato fatto per invertire la rotta. Recuperare una parte di questa somma, ormai, è pressocché impossibile visto il tempo trascorso. Per quella restante l'Amam, dall'avvio del nuovo anno, sta imprimendo un giro di vite. In pochi giorni già recuperati oltre 300 mila euro, denaro che senza un'azione incisiva come quella attuata dagli attuali vertici dell'ente oggi non sarebbe nella casse della società di viale Giostra. In questa prima trance, i condomìni visitati dall'Amam sono stati 35 e in diversi casi si è giunti ad un concordato con un primo versamento e un pagamento dilazionato. Somme che in diversi casi superano i 100 mila euro. Ci sono poi delle eccezioni, con agglomerati abitativi dove, evidentemente, questo indispensabile servizio non è mai stato pagato. Proprio due giorni fa, andati a vuoto i tentativi di trovare un accordo, è stata disposta la riduzione idrica ad un condominio della zona di S. Michele che deve circa 800 mila euro. La riduzione del flusso è già stata applicata in altri complessi abitativi, come ad esempio in alcune palazzine delle Case Gialle di Bordonaro, di Mili e di Larderia. Per morosità, infatti, non è previsto il distacco dell'utenza trattandosi di un bene indispensabile, ma la riduzione della portata sì. Nelle prossime settimane, in programma la verifica di un centinaio di condomini morosi per trovare un accordo sulla spalmatura del debito in un periodo che va tra i 10 e i 18 mesi. Ma una grande parte di massa debitoria riguarda enti pubblici, si parla si svariati milioni di euro. Su tutti c'è l'istituto autonomo case popolari che deve all'Amam intorno a 10 milioni. Ed è proprio in alcune abitazioni che appartengono all'Iacp che è scattata o scatterà presto la riduzione del servizio. Della lista fa parte anche l'Asp con circa 500 mila euro. Ci sono poi molti plessi scolastici di proprietà di palazzo dei Leoni che devono pagare bollette per la fornitura idrica che si aggirano sul milione e mezzo di euro.

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