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Problemi idrici al quartiere Lombardo

amam telemetria

Tre mesi esatti sono trascorsi da quanto l'Amam annunciò che i problemi per gli abitanti del quartiere Lombardo avrebbero avuto i giorni contati. Oltre 90 ne sono già passati e di questo, chi risiede in questo rione del centro città, non se ne proprio accorto. Anzi, i problemi, ultimamente, si sono amplificati vuoi anche per alcuni guasti all'impianto elettrico che rifornisce la zona. Al di la dei disservizi causati dalla scarsa pressione dell'acqua che penalizza maggiormente gli abitanti dei piani più alti, la distribuzione avviene solo tra le 6.30 alle 13. Per il resto della giornata bisogna procedere con le scorte accumulate nei serbatoi. Chi non li possiede, resta con i rubinetti a secco fino alla mattina successiva.
Due le soluzioni che l'Amam nei mesi scorsi aveva individuato, nessuna però è stata messa in pratica. I tecnici, infatti, ipotizzavano il modo con cui favorire l'afflusso dal serbatoio Mangialupi verso il quartiere Lombardo ripristinando la vecchia condotta che funzionava prima che venisse realizzata, tra il 1998 e il 2003, la linea tranviaria.
Durante quest'imponente opera, infatti, venne inspiegabilmente deviata facendo sì che questo rione divenisse l'ultimo anello della catena distributiva del serbatoio Mangialupi. Gli abitanti hanno subito i maggiori disagi quanto dopo le lunghe interruzioni per i noti problemi a calatabiano, per il ritorno alla normalità hanno dovuto attendere l'acqua nei rubinetti ben oltre il resto della popolazione.
Necessaria, la posa di una tubazione di circa 150 metri, con partenza nei pressi della casa circondariale di Gazzi per riallacciarsi a quella che oltrepassa la sede tranviaria. L'altra soluzione è quella che prevede l'allaccio diretto con il Pozzo D'Arrigo che si trova nei pressi dell'ospedale Piemonte. Questa, al momento, la strada più perseguibile per tempi e costi di realizzazione

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