Programmazione. Il 2017 deve essere l'anno della visione per il futuro di Messina. L'ordinanza per i rifiuti è stata l'ultima toppa in ordine di tempo messa sul vestito logorato da anni di amministrazioni che non sono risciute a dare una strategia anche solo ai servizi essenziali della città.
Adesso arriva, con un anticipo che a queste latitudini sorprende, il previsionale del prossimo anno. Un coupe de theatre che raddoppia il numero di bilanci presentati in un mese visto che a inizio mese era arrivato il previsionale 16, quello sì in clamoroso ritardo.
Adesso si rimette in linea Palazzo Zanca e lo fa dando seguito alla cocciutaggine dell'assessore Luca Eller, il meno accorintiano fra gli accorintiani.
Aveva detto rimettiamo in linea i conti ed efficientiamo la macchina e ci sta provando. La giunta ha un anno e mezzo per trasferire sul campo quello che la teoria di un documento contabile può disegnare. “e' un bilancio fatto per questa amministrazione e per chi verrà dopo- sottolinea l'assessore toscano- e lo definirei quelo della stabilizzazione e della moderata crescita”.
Poi spende parole che puntano a coinvolgere il consiglio comunale con cui la liaison non è quasi mai amorevole. “Sono state utilissime le indicazioni dell'Aula che hanno migliorato e specificato il documento – ha detto Eller. Ma come cambia il bilancio 2017 che Messina adesso dovrà approvare entro fine marzo? Una decina i milioni che sono stati guadagnati rispetto a quello del 2016 che deve andare a consuntivo entro aprile. Sono frutto del risparmio sulla multa da oltre 2 milioni e mezzo di euro che da anni Messina doveva pagare per aver sforato il tetto del rientro del 36% sui servizi a domanda individuale. Arriveranno da Roma, quest'anno , i 2,7 milioni per pagare gli stipendi dei precari che nel frattempo sono stati stabilizzazione. Tutto il resta arriva dalla spending review. Questo tesoretto servirà a pagare maggiori e migliori servizi al cittadino.
Eller sottolinea come 5 milioni circa serviranno per i servizi sociali i cui bandi scatteranno a gennaio e che saranno tagliati sulle esigenze delle fasce deboli e non solo su quelle dei lavoratori. Gli altri soldi saranno reinvestiti nella mobilità e nella scuola. La cassa del Comune è in attivo di sedici milioni e questo eviterà di ricorrere al dispendioso anticipo di cassa.
E ora? L'augurio è che l'approvazione in tempi europei del previsionale, non sia un arrivo ma una partenza. Prima arriva e viene esaminato e approvato dal consiglio,prima partono bandi e gare d'appalto. I soldi, i servizi, se restano sulla carta o se finiscono impanati fra gli uffici, rappresentano solo un bell'esercizio di stile. E Messina ha bisogno di una programmazione concreta.
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