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La morte di Ilaria, nuove accuse nei confronti di Triscari

La morte di Ilaria Boemi, due rinvii a giudizio

Si sdoppia il troncone principale del processo sulla tragedia di Ilaria Boemi, la studentessa sedicenne stroncata da un mix di droga sintetica e alcol.

Il pubblico ministero Stefania La Rosa ha chiesto il rinvio a giudizio per un nuovo capo d’imputazione contestato a Piero Triscari. Nello specifico, una delle accuse originarie, quella di omissione di soccorso è stato riqualificato in abbandono di persona incapace, aggravato dalla morte della giovane. Si tratta di un reato di competenza della Corte d’assise, per il quale il pm ha sollecitato il processo e che prevede una pena molto più severa. La parola passa adesso al giudice Eugenio Fiorentino che si pronuncerà, molto probabilmente, il prossimo mese di gennaio, nel corso di un’ulteriore udienza preliminare. L’altra parte del processo, invece, è in corso di svolgimento davanti ai giudici della seconda sezione penale di Palazzo Piacentini. Già fissate le prossime udienze. Il 10 gennaio, riflettori puntati sul rito abbreviato condizionato scelto dalla difesa: saranno raccolte le dichiarazioni di tre testi, tra amici di Ilaria e persone offese, ed esaminati gli accertamenti documentali eseguiti dal dottor Alessio Asmundo, in qualità di consulente. L’1 febbraio, invece, saranno sentiti i periti.

Davanti alla seconda sezione penale del Tribunale, presieduta dal giudice Mario Samperi, sono imputati con una serie di accuse diversificate il quarantenne Piero Triscari e il trentaduenne Giuseppe Restuccia. La sera del 10 agosto 2015, Triscari si trovava con Ilaria e con una coetanea. Il sostituto procuratore La Rosa gli ha contestato di non aver chiamato tempestivamente i soccorsi (adesso di aver abbandonato una persona incapace) e di aver abusato sessualmente nei confronti di minorenni. Dal canto suo, Restuccia deve rispondere della cessione di hascisc e marijuana a minorenni oltre alla droga che, dopo vari passaggi, giunse nella mani di Ilaria.

Un anno fa, sono stati gli investigatori della Squadra mobile a fare piena luce sul decesso della studentessa Ilaria Boemi. Ai domiciliari è finita la presunta pusher, Gaia Auteri, una giovane di 18 anni. Individuate, poi, altre due ragazze coinvolte nella vicenda. E sono emersi altri indizi a carico di Triscari, accusato di violenza sessuale in due occasioni, nei confronti di amiche di Ilaria, una delle quali si trovava in spiaggia con loro.

Al momento, proprio Gaia Auteri è l’unica ad aver riportato una condanna. Giudicata con il rito abbreviato, il gup Daniela Urbani l’ha dichiarata colpevole e le ha inflitto 6 anni e 8 mesi di reclusione.

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