Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Cosa c'è nel masterplan

Cosa c'è nel masterplan

Potrebbe sembrare un libro dei sogni. Quando si vedono tanti soldi e tanti progetti da realizzare in così poco tempo, affiora il legittimo sospetto del cittadino che ne ha sentite tante e viste un po' meno.
A fare la differenza, stavolta, però può essere che il patto per lo sviluppo di Messina non un semplice “faremo” ma un più circostanziato “faremo questo entro tale data”.
Progetti certi, molti dei quali già cantierabili, qualcuno già in realtà finanziato, altri da mettere su una corsia preferenziale per farli arrivare dritti alla meta, con o se Renzi al governo.
Già perché questo è un patto non di Matteo Renzi con Renato Accorinti, ma dello Stato con il territorio metropolitano tutto, da S.Agata a Giardini.
I 332 milioni di euro del piano di opere da concludere entro i prossimi 3 anni, se realizzato anche solo in massima parte, sarebbe una vera rivoluzione per il messinese.
Porti, snodi autostradali, scuole, impianti per i rifiuti, strade interne, c'è di tutto in questo piano da 92 azioni di intervento. 61 i milioni di investimento da spendere entro il 2017, 271 invece quelli in cassaforte fino al 2020.
In città, guardando al solo 2017, spiccano gli interventi all'acquedotto Fiumefreddo e sul serbatoio Montesanto. In tema di difesa del suolo scatteranno le indagini per alcune frane ad Altolia e Pezzolo e sarà messo in sicurezza l'attraversamento del torrente a Portella Arena. In chiave sviluppo economico sarà riqualificata la pineta di Camaro, rifunzionalizzato il polo di Forte Gonzaga e avviato il cantiere per il Cenobio del Cimitero. Sempre guardando al 2017 investimenti sono stato previsti per scuole come la Gallo Mazzini e la Martino, ma un milione potrà essere speso anche per la verifica sismica di altri edifici scolastici. Potrà essere completata la palestra di Mili e sempre lì nasceranno due campi da tennis. Anche a Villa Dante si potrà tornare a fare sport. Sul tema sociale, Messina avrà subito un milione e mezzo da spendere per servizi di assistenza e inclusione sociale e per il miglioramento di spazi aggregativi e sportivi nei quartiere. Guardando oltre, invece, cioè al 2020, c'è il porto di Tremestieri e la annessa piastra logistica per oltre 150 milioni, c'è il palazzo di giustizia da sbloccare, 34 milioni per la Real Cittadella in quota Patto per la Sicilia e gli ultimi 8 milioni da recuperare per gli svincoli Giostra Annunziata. In provincia spiccano i soldi per i porti di S.Stefano, per le centraline inquinamento a Milazzo, gli svincoli di Monforte e Santa Teresa Riva ed un polo del florovivaismo a Barcellona.
Oggi dunque la firma, da domani la lunga rincorsa alla realizzazione.

Caricamento commenti

Commenta la notizia