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Via Don Blasco bloccata,
è un caso regionale

Via Don Blasco bloccata, è un caso regionale

Nel giorno in cui si riunisce il tavolo tecnico istituzionale del Patto per la Falce, convocato e coordinato dal rettore dell’Ateneo peloritano Pietro Navarra, diventa un caso regionale l’ennesimo, ingiustificabile, stop nelle procedure di realizzazione della “nuova via Don Blasco”, l’arteria che dovrebbe collegare la tangenziale e il porto storico, avviando di fatto anche la riqualificazione del litorale di Maregrosso.

È un deputato non messinese – e questo la dice lunga sul fatto che a volte la nostra rappresentanza parlamentare sembra assopita o in tutt’altre faccende affaccendata – a sollevare la questione denunciata dalla “Gazzetta del Sud”, in un articolo a firma di Alessandro Tumino.

«È inaccettabile che un’opera pubblica così importante per una città come Messina venga bloccata per un vizio di forma, oggi stesso presenterà un’interrogazione per accelerare i tempi e capire di chi siano le responsabilità che hanno determinato un ulteriore intoppo all’iter procedurale, fermo a causa della dimenticanza della Regioneria dell’assessorato regionale alle Infrasttrutture», afferma Giambattista Coltraro, capogruppo di Sicilia Democratica all’Ars. Oltretutto, in una fase perdurante di grave crisi economico-finanziaria, continuare a non spendere i 27 milioni di euro destinati da tempo alla realizzazione della nuova infrastruttura, grida vendetta. La storia delle opere pubbliche in Sicilia è caratterizzata, purtroppo, da vicende come questa, ma è assurdo, poi, lanciare proclami, disegnare orizzonti luminosi per il futuro della nostra terra, quando per un semplice disguido burocratico, si perdono mesi e si rischia di impantanare definitivamente un’opera considerata prioritaria non solo dall’amministrazione comunale ma dallo stesso Governo regionale. Non va dimenticato, infatti, che più volte, nelle sue visite messinesi, il presidente Rosario Crocetta ha sbandierato come traguardo raggiunto l’appalto della nuova via Don Blasco. Un appalto che effettivamente era stato sbloccato grazie all’impegno assiduo di un ex assessore regionale, il messinese Bartolotta, ma che poi è precipitato nuovamente nel buco nero dell’inconcludenza e delle pastoie burocratiche.

«La via Don Blasco – afferma Coltraro e, lo ribadiamo, è strano che debba ricordarcelo proprio un parlamentare eletto in altre zone dell’Isola –, una volta riqualificata, rappresenterà un'importante valvola di sfogo per l'attraversamento dei camion e dei Tir a Messina, consentendo a questi veicoli di avere un canale preferenziale per il transito. Negli anni sappiamo quali e quanti siano stati gli incidenti, anche mortali, causati dalla presenza dei Tir nel centro cittadino. La via La Farina, inoltre, al momento unica strada percorribile, oltre ad essere teatro di queste tragedie, proprio perchè battutissima dal traffico pesante, è divenuta invivibile per i residenti, rischiosa per la loro incolumità anche a causa dei gas di scarico che inquinano l'aria. La via Don Blasco, che collegherebbe direttamente gli imbarcaderi al porto di Tremestieri, dunque, sarebbe la soluzione ideale per la popolazione messinese. Apprendere che un'opera così importante – conclude Coltraro – per la quale occorreva solo una firma della Ragioneria dell'assessorato competente, è bloccata e non partirà se non arriva un nuovo decreto regionale, mi spinge a presentare una interrogazione parlamentare al fine di sveltire l'iter e dare finalmente a Messina quanto occorre per la riqualificazione di un'arteria vitale». Grazie, Coltraro. Ma a qualche altro deputato, non dovrebbero “fischiare le orecchie”?

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