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L’Assemblea regionale offende Messina

L’Assemblea regionale offende Messina

Una vergognosa fuga che rende vano anche il pur acceso confronto politico, rimasto riservato, di fatto, ai soli parlamentari messinesi. Così quando l’Ars avrebbe dovuto votare la modifica alla legge sull’accorpamento Piemonte-Irccs Neurolesi, in aula non c’era più il numero legale, come se la sanità peloritana fosse argomento di interesse solo per la città dello Stretto e la sua provincia e non “meritasse” qualche ora in più di presenza, a un giorno dal Capodanno. Slitta tutto al 7 gennaio, a due giorni dal termine ultimo, ma nulla è scontato, anche perché la modifica, figlia dei rilievi mossi dal ministero di Grazia e Giustizia, divide. Si tratta del trasferimento della proprietà della struttura sanitaria non più alla Regione, come inizialmente previsto (e stoppato da Roma), ma all’Irccs. Gli schieramenti sono chiari: concordi Formica, Picciolo, Rinaldi, Laccoto, Grasso e Panarello, di tutt’altro avviso la pentastellata Zafarana, firmataria di alcuni emendamenti, e l’Udc, per bocca del leader D’Alia. L’incertezza sul futuro dell’ospedale permane.

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