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Chiusa l’inchiesta
sulla nuova mafia

Chiusa l’inchiesta sulle nuove leve della mafia

Tutte le nuove leve della mafia barcellonese, qualche boss di spessore e alcuni “figli d’arte”. La riorganizzazione dei vari gruppi dopo l’arresto e il “confino” al carcere duro per i capi storici. L’asfissiante pressione criminale non solo a Barcellona ma anche a Milazzo, Terme Vigliatore, Mazzarrà Sant’Andrea, Falcone, Montalbano Elicona, Tripi, Furnari, Giammoro.
Estorsioni e avvertimenti a imprenditori, commercianti, artigiani, gestori di alberghi, discoteche e supermercati, proprietari di vivai, e perfino farmacisti.
Il traffico di droga e le spedizioni punitive per chi “sgarrava” e non restituiva l’erba o consegnava il denaro guadagnato.
C’è tutto questo nell’atto di chiusura delle indagini preliminari che i sostituti procuratori della Direzione distrettuale antimafia di Messina, Vito Di Giorgio e Angelo Cavallo, hanno inviato a ben ventinove indagati nei giorni scorsi.
Si tratta delle indagini dell’operazione “Gotha 5” e degli altri due tronconi “Gotha 5 bis” e “Gotha 5 ter”, sui nuovi assetti della mafia barcellonese. Le operazioni sono scattate in tre tranche tra aprile e novembre scorso. Sono 29 gli indagati destinatari dell’avviso, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, detenzione di armi, rapina, furto, droga e incendio.
Nell’atto di conclusione delle indagini figurano anche sei collaboratori di giustizia Alessio Alesci, Salvatore Artino, Salvatore Campisi, Santo Gullo, Franco Munafò e Nunziato Siracusa, che con le loro dichiarazioni hanno fornito molti particolari agli investigatori.
Le indagini svolte dai carabinieri del Ros, hanno svelato, anche con intercettazioni telefoniche ed ambientali, i più recenti assetti della mafia barcellonese, nuove generazioni che avrebbero rimpiazzato i referenti mafiosi rinchiusi in carcere da tempo e che avrebbero cercato di esercitare il controllo sul territorio attraverso estorsioni, rapine e incendi. Al centro delle indagini diverse estorsioni ai danni di imprenditori, commercianti, gestori di discoteche e ristoranti della zona tirrenica della provincia di Messina.
Ecco i ventinove indagati: Alessio Alesci, Salvatore Artino, Santino Benvenga, Antonino Biondo, Angelo Bucolo, Tindaro Calabrese, Salvatore Calcò Labbruzzo, Antonino Calderone, Giuseppe Cammisa, Agostino Campisi, Salvatore Campisi, Marco Chiofalo, Salvatore Chiofalo, Carmelo Crisafulli, Bartolo D’Amico, il marocchino Miloud Essaoula, Giovanni Fiore, Antonino Genovese, Santo Gullo, Filippo Munafò, Franco Munafò, Giuseppe Ofria, Mario Pantè, Giovanni Pino, Giuseppe Reale, Orazio Salvo, Nunziato Siracusa, Sebastiano Torre, Maurizio Trifirò.
Secondo quanto è emerso dai vari tronconi della “Gotha 5” i magistrati contestato il reato associativo mafioso a due gruppi di “reggenti”. Il primo composto da Angelo Bucolo, Giovanni Pino, Giuseppe Reale, Filippo Munafò e Antonino Calderone (quest’ultimo è considerato il “capo”); il secondo formato da Giuseppe Cammisa, Sebastiano Torre e Orazio Salvo.

 

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