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Gettonopoli...
e non finisce qui

consiglio comunale messina

Gettonopoli non si è certo esaurita con la chiusura indagine e con l'interrogatorio dei 12 consiglieri comunali raggiunti dall'obbligo di firma 9 dei quali si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. L'inchiesta della Procura continua su vari fronti ed il fascicolo del procuratore aggiunto Barbaro e del sostituto Capece Minutolo si è arricchito di nuova documentazione acquisita dalla Digos a Palazzo Zanca. Gli agenti si sono mossi su due distinti fronti. Innanzitutto è stato acquisito il registro delle presenze che i 12 consiglieri comunali, indagati per truffa e falso, devono firmare al posto “Zanca” della Polizia Municipale prima e dopo ogni seduta di commissione e di consiglio comunale. Gli investigatori vogliono accertare la corrispondenza delle firme con gli orari d'inizio e di fine delle sedute e per questo sono state acquisite anche le presenze degli ultimi giorni sia in commissione che in consiglio. Allo stesso tempo sono stati acquisiti i verbali delle sedute di commissione dal mese di settembre ad oggi cioè da quando al Comune di Messina è stata modificata la riforma riguardante il percepimento dei gettoni di presenza da parte dei consiglieri. E' previsto infatti che la prima seduta delle commissioni venga effettuata nell'aula del consiglio comunale, l'unica in cui è possibile utilizzare il badge per attestare la presenza. Ma in molti casi, hanno accertato gli investigatori, le riunioni si continuano a tenere nella salette delle commissioni dove si può solo firmare il registro delle presenze in mancanza di congegni elettronici. Tutto questo incartamento passerà ora al vaglio della Procura che per l'inchiesta gettonopoli ha già iscritto nel registro degli indagati 29 consiglieri comunali su 40.

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